BUONGIORNO GUERRA


A Bologna, come per la direzione nazionale del PD, le primarie si fanno solo se si è già deciso chi le deve vincere. Ritiratosi Maurizio Cevenini che con ventimila preferenze e un’onesta anche se modesta intenzione di cosa fare toglieva le castagne dal fuoco non si sa che pesci pigliare. Forse non si faranno nemmeno più! Che le primarie fossero un farsa lo si sapeva già prima ma ora che manca il vincitore deciso a tavolino, che per intrinseca debolezza garantiva la fame di tutti, il centrosinistra è alla disperazione. Ricatti e controricatti si stanno elevando all’ennesima potenza nei salotti che contano. IL PD oltre a un gioco tra interessi economici e correnti non riesce ad esplorare. Non ha un progetto di città, né una modalità per unire le forze sane rimaste, né un pathos per parlare ai delusi.

Piazza Maggiore sarebbe pronta a incoronare qualcuno ma proprio non se ne conosce il nome. Che fare? Si racconta che nel Medioevo, quando portavano in Piazza Maggiore i condannati all’impiccagione la folla si eccitava così tanto da strapparne le carni mentre venivano trasportati sui carretti. Che fare allora? Bisogna trovare un nuovo candidato che garantisca tutti! E dove lo troviamo in così poco tempo!? (si chiedono nella dirigenza del PD). Se qualcuno ha un peso non si espone di certo. E poi non sa quanto il partito sia in grado di garantirne la vittoria-farsa. Quelli che potevano presentare un minimo di onestà e preparazione sono stati già impalati dai giornali amici e messi da parte nel tempo e con mestiere. Consigliano cose da fare ma nessuno darà loro ascolto. Non resta che continuare a rimestare. L’unico modo per uscirne sarà la solita guerra tra bande del tutti contro tutti.

Ora che sappiamo come le barbarie non siano più consentite e l’eccessiva drammaticità faccia sempre più sorridere si potrebbe anche evitare la farsa di sempre che non fa neanche vendere una copia in più di giornale!

E’ comprensibile che questa città non sia una questione di un uomo. Non è questione di gruppi. La macchina che governava la città è sempre stata irascibile, contorta e dedita all’insabbiamento della realtà. Adesso è evidente anche quanto sia corrotta e come negli ultimi vent’anni si sia esercitata più nelle campagne di marketing del modello Emiliano che nell’amministrare la cosa pubblica con giustizia facendo crescere una classe dirigente capace!

Ma sono sempre gli uomini a fare la differenza soprattutto in una fase come questa in cui la politica non è in condizioni di rispondere alle domande della gente. Che “appaia l’uomo” non è cosa da poco. Ci vuole tempo. Forse ci vorranno anni. Intanto possiamo dire che abbiamo accelerato il processo. Stiamo andando nelle direzione giusta: buongiorno guerra! Abbiamo fatto un altro passo decisivo verso il fondo.

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