Solidarietà a Mario Adinolfi, blogger e direttore della rivista The Week, aggredito a Roma da otto ragazzi in moto al grido di “ciccione”; preso a colpi di casco e pugni in faccia da un giovane con la testa rasata dopo settimane di commenti con insulti ed epiteti offensivi su youtube e altri blog. Infatti l’evento è accaduto ieri sera ma tutte le ultime puntate di Blog, il noto programma in onda su Rai3, ha riproposto la trasmissione Agorà di Rai2 in cui, dopo una diversa lettura di un evento, il direttore del Il Giornale Alessandro Sallusti prima ha dato del cretino ad Adinolfi e poi si è augurato che qualcuno lo picchiasse.
E’ accaduto.
C’è un reale piacere a non voler capire come funzionano i media. E molti gongolano dentro questo interesse e fanno finta di niente. In un mondo come il nostro pervaso in ogni particolare dall’onnipresenza dei media la realtà si è capovolta: la realtà riproduce i comportamenti che si vedono nelle tv e non il contrario. E’ giusto ricordarlo. Speriamo che anche Sallusti possa farlo ricredendosi sulle sue parole e trovando un modo per manifestarlo.
C’è da aggiungere che nei media italiani ogni volta che si manifestano opinioni discordi o si è azzittiti con la forza o si è col tempo completamente cancellati, sia su campo nazionale che locale. E questo meccanismo dell’esclusione del diverso, alla voce fuori dal coro, è ormai stigmatizzata come una prassi diffusa e ben oleata. Non sono io a scoprirlo. Ma bisognerebbe comprenderne le conseguenze nei termini della pochezza intellettuale che ne manifesta.
La nostra solidarietà va a Mario e alla generosità con cui conduce le sue battaglie. Giuste o sbagliate che siano le sue specifiche considerazioni, e molte volte sono più che condivisibili, è inaccettabile l’aggressione fisica e mediatica. I due fatti restano separati ma sintomatici di un approccio non accettabile e al tempo stesso banale di una società che per questo si fa sempre più violenta e stupida.
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