Tre persone sono indagate con l’accusa di omessa custodia della pistola con la quale lo scorso 6 febbraio Marcello Pistone uccise moglie e figlio di due anni (un colpo alla testa) per poi suicidarsi nel garage di un palazzo di via della Guardia. I tre sono le due segretarie e il vicedirettore del Poligono di tiro a segno di via Agucchi a Bologna. La mattina di quella domenica Pistone era riuscito a sottrarre la pistola, una Beretta calibro 7.65, restituendo dopo l’esercitazione un’arma giocattolo.
Dopo gli accertamenti della polizia i tre sono finiti indagati per abuso d’ufficio, per la mancata autocertificazione di Pistone di assenza di precedenti penali all’iscrizione al poligono e del conseguente falso ideologico.
Una nostra lettrice ci ha scritto tempo fa questa bella lettera. E’ proprio oggi il momento di renderla visibile per ricordarci della tragedia che è capitata a Ilham e il piccolo Rashid. Grazie.
Domenica 6 febbraio a Bologna è morta Ilham Azounid, marocchina di 32 anni, e suo figlio Rashid di 2 anni. Perchè lo scrivo solo adesso? Perchè la ricordo dopo più di un mese? Forse perchè ieri Naima una mia amica marocchina in lacrime mi ha raccontato il funerale che si è tenuto giorni fa e non riusciva a parlare perchè piangeva, perchè ricordava il bimbo che è stato seppellito qui mentre la madre è stata mandata in Marocco.
Questo distacco la faceva disperare e si chiedeva se lassù (e indicava il cielo) un’altra mamma avrebbe comunque accolto Rashid perchè sarebbe arrivato in cielo da solo…Mi raccontava del cuore buono degli italiani, nonostante un italiano abbia premuto il grilletto: lei si riferiva alle persone che hanno partecipato all’ultimo saluto tra cui moltissimi italiani, la maggior parte, (“molti italiani e pochi marocchini”) delle maestre del piccolo e dei compagni di asilo…..che erano venuti a salutare la piccola bara bianca.
Ilham era una bravissima ragazza che lavorava qui in Italia ed è stata solo sfortunata di aver incontrato un italiano pazzo che l’ha aggredita diverse volte prima di arrivare ad uccidere sia lei che il loro figlio.
Io Ilham l’ho incontrata ma FORTUNATAMENTE non me la ricordo e non ricordo nemmeno il bambino con cui veniva al parco dove anche io vado con i miei figli. Dico fortunatamente perchè già così mi risulta difficile accettare quello che è successo il fatto che le autorità abbiano fatto troppo poco, non siano intervenute di fronte alle denunce e al coraggio di Ilham di salvarsi dal suo carnefice.
Mi risulta fastidioso pensare che possano succedere certe cose ad un estraneo… e per fortuna che a questo estraneo non associo un volto e un passeggino se no mi risulterebbe intollerabile!! Ho scritto oggi perchè ho letto un articolo nel tuo blog e casualmente proprio ieri Naima mi aveva raccontato ciò che era successo e come lei ha detto più volte tra le lacrime di Ilham hanno parlato troppo poco e la sua morte e quella del piccolo sembrano quasi essere passate inosservate…
Raffaella Piazzi
matteo
Questi oramai settimanali drammi che riguardano le separazioni, meritano una maggiore attenzione pubblica e un’attività di attenta prevenzione. Fa ridere pensare che con il tasso di criminalità che ha l’Italia ancora da padrone nei fatti di violenza, in questa società in disgregazione da anni, la fanno da padrone le violenze e gli omicidi in famiglia. Vogliamo iniziare a parlare un po di queste cose ????
Matteo