Sono 6 gli arresti in Regione, 3 a Bologna, tra i 77 fermi eseguiti ieri dallo Scico della Guardia di Finanza di Catanzaro e dal Nucleo di polizia tributaria. Parliamo di traffici di droga legati alle ‘ndrine di Muto e Chirillo di Cetraro (Cosenza). A Bologna sono stati fermati due 36enni, residenti sotto le Due Torri e titolari di due locali: Francesco Galdi, originario del Cosentino, residente a San Lazzaro di Savena che commercializzava droga e svolgeva raggiri per finanziare la rete e Gerardo Giordano, residente nella centrale via dei Mille a Bologna, socio del ristoratore di Calderara. Altri tre personaggi residenti a Bologna in via Dossetti, via Zampieri e Pianoro risultano del decreto di fermo della DDA di Catanzaro. Sotto sequestro preventivo sono finiti un negozio di via Castiglione, una pizzeria del centro, un ristorante in periferia e un ristorante a Calderara di Reno (due dei locali sono intestati direttamente a loro, gli altri due riconducibili a loro indirettamente). In attesa di riscontri le attività commerciali continuano ad essere aperte e ad esercitare sotto controllo delle forze dell’ordine. Per gli inquirenti si tratterebbe di attività distinte e parallele al traffico di droga a cui i due uomini partecipavano fornendo appoggio logistico e stoccaggio; nell’inchiesta non si parla di riciclaggio anche se le indagini sono in corso. Fermato a Bologna anche Giovanni Battista Romano, un 39enne residente a Cosenza e sotto le Due Torri solo di passaggio. Il ruolo dei soggetti implicati sarebbe stato quello di tenere i contatti tra le varie fila del traffico, che partiva dal Sud America e dalla Spagna, passava per la Calabria e arrivava anche in Emilia Romagna. Altre tre persone sono state fermate nel Piacentino, nel Ferrarese e nel Ravennate. Per tutti il pm della Dda di Bologna, Marco Mescolini, si appresta a chiedere la convalida del fermo, emesso per associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata al traffico di droga. La Dda di Catanzaro, che ha fatto partire l’inchiesta un paio di anni fa, ipotizza un maxi traffico di cocaina. Parliamo di circa 200 episodi contestati tra cui sequestri di droga avvenuti negli aeroporti.
L’importante è, come si è minimizzato dopo che abbiamo reso pubblica l’intervista a Gaetano Saffioti imprenditore calabrese che ha detto che Bologna è pervasa dalla ‘ndrangheta, non preoccuparsi. Anche se è un fatto risaputo che vari e importanti personaggi di ‘ndrangheta e mafie vivono fra noi. Forse sono nostri vicini di casa e neanche lo sappiamo. L’importante è chiudere gli occhi.
Nonostante tutto però qualcuno fa il suo dovere e si muove.
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