IL COMMISSARIO CANCELLIERI RISPONDE MA NON CONVINCE AFFATTO SUL DECRETO BRUNETTA


La commissaria Cancelleri ha replicato a Il Resto del Carlino che ha chiesto spiegazioni sulle proroghe delle assunzioni ai 22 tra dirigenti e alte specializzazioni. La denuncia presentata dal nostro sito IL COMMISSARIO CANCELLIERI VIOLA IL DECRETO BRUNETTA? PRESENTATI DUE ESPOSTI NELLE PROCURE (tutta la documentazione on line nel post), ha posto alcuni interrogativi alla stampa locale.

La Cancellieri ha replicato “che i rilievi sono destituiti di ogni fondamento” e che nell’atto “si fa per esempio riferimento a una deliberazione della Corte dei Conti del giugno 2010, mentre la nostra delibera è di tre mesi prima. Per quanto siamo bravi, era difficile che potessimo prevedere il futuro.”

Non serve la palla di vetro o essere bravi per applicare il Decreto Brunetta che è stato promulgato Il 25 giugno 2008. La legge Brunetta viene promulgata il 4 marzo 2009. Tutte molto prima della delibera firmata l’8 Marzo 2010 dalla Cancellieri, molto dopo l’entrata in vigore del Decreto. Né serviva conoscere l’interpretazione de La Corte dei conti del 2010. Nel caso specifico La Corte risponde a un esposto di due consiglieri locali. La Corte da un supporto ulteriore a quei comuni che non volessero capire il decreto. Il decreto Brunetta stabilisce in modo esplicito che il numero dei dirigenti a tempo determinato che possono essere assunti dai Comune italiani è dell’8% della dotazione organica, non altre percentuali (per il Comune di Bologna sarebbero circa 8 e non i 22 attuali). Nel decreto è scritto con molta chiarezza. Bastava leggerlo.

Nel caso specifico nostro compito non è esprimere un parere sulla politica, i prefetti, i commissari, la magistratura o altri. Sappiamo che queste istituzione hanno i pregi e i difetti degli uomini perché sono organismi ricoperti da uomini. Questi possono essere competenti o incompetenti, onesti o disonesti, capaci o incapaci, preparati o impreparati, puntuali o superficiali. In tutti i casi restano sempre uomini, con tutti i pregi e difetti che essi portano con sé in quanto persone. Nostro compito è solo rendere pubblico quanto accaduto e trasferire agli organi competenti gli interventi giurisdizionali del caso perché questo è un obbligo in quanto persone informate di un presunto reato. In nessun modo questo inficia la documentazione e i fatti pubblicati. Che la magistratura, a cose fatte, possa intervenire o meno non riguarda il nostro operato. Nostro compito è far si che i lettori possano farsi un’idea su quanto accaduto e interrogarsi sulla violazione di un decreto. Su come quanto accaduto si intrecci con i tagli al bilancio del Comune di Bologna di 47 milioni di euro e di servizi al cittadino e su quali scelte ha fatto l’ente pubblico diretto dal commissario Cancellieri. Se fosse indispensabile, mentre si tagliano una marea di servizi essenziali, prorogare gli economicamente impegnativi contratti a tanti dirigenti a tempo determinato, quando si hanno già 94 dirigenti lautamente pagati. Eccone alcuni.

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