I recenti sequestri a Bologna dei beni del clan Mancuso mostrano con evidenza che c’è una parte di economia locale insana che fa affari con la criminalità organizzata. Alcuni bolognesi titolari di attività commerciali sono rimasti coinvolti nell’operazione della squadra mobile di Bologna del 7 aprile.
Fino ad ora, politici e media, quando interpellati, hanno sempre parlato di penetrazione della criminalità organizzata nel territorio sano dell’Emilia Romagna.
Ora “la rossa” si macchia di vergogna ( e crimini ) perché mostra un quadro mai accettato di connivenze e partenariato consapevole con la malavita.
Il segretario nazionale del PD Bersani e il quasi Sindaco Virginio Merola lanciano l’idea di costituire una commissione comunale antimafia. La presenza della criminalità organizzata in regione è già ben nota dagli anni ’70. Oggi, mentre 63 famiglie esercitano le loro attività in Emilia, ristrutturando e costruendo case e monumenti pubblici, gestendo locali notturni, soggiornando all’hotel Baglioni, dirigendo agenzie immobiliari e hotel (tutto documentato dal Ministero degli Interni) la Regione negli anni ha prodotto degli studi sul fenomeno e di recente una legge di buoni intenti. Ora ci propongono una commissione comunale. E’ come dare una tisana balsamica ad un malato di broncopolmonite. Pare un po’ sproporzionato il rapporto tra il virus della criminalità organizzata e la reazione della classe politica. Ancora di più le parole del Procuratore di Palermo Antonio Ingroia ci sollevano dei quesiti sull’efficacia di tali strumenti :“in Italia le commissioni politiche di indagine sono sempre strumenti di scambio tra i politici e mai mezzo di svelamento della verità”(Firenze 2006, Forum Nazionale contro le Mafie). Proprio su questo tema abbiamo ascoltato il massimo esperto di appalti in Italia, Ivan Cicconi, che ha lavorato sul fenomeno nel nostro territorio e anche per il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro.
Dichiara che la Regione e gli Enti locali hanno già tutti gli strumenti per combattere il fenomeno ma non lo fanno perché non applicano il codice dei contratti pubblici che permetterebbe, tra le diverse cose, di tracciare tutte le società esistenti e i loro trasferimenti di denaro.
La proposta della commissione antimafia ricorda l’esperienza naufragata dell’osservatorio regionale sui contratti pubblici “Nuova Quasco”, che partita con un consiglio d’amministrazione indipendente è finita lottizzata e gestita dai partiti.
Queste ed altre interessanti valutazioni dell’esperto Ivan Cicconi (probabilmente sfuggito all’onorevole Bersani ) le trovate nell’intervista audio allegata qui. Intervista a Ivan Cicconi Aprile 2011vf
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Una nota particolare che fa parte del dibattito sviluppatosi qui sotto
Il presiedente di Coop Costuzioni Andriano Turrini continua a sostenere di non essere stato inviato al dibattito di fine Marzo a San Lazzaro dove abbiamo parlato anche di criminalità organizzata e infiltrazione oltre ai temi delle illegalità che aleggiano sul comune suddetto. Questa è l’ultima mail che gli è stata inviata. Ci sarà occasione anche per il prossimo.
Cristoforo
Dal sito della Lista Civica “Noi Cittadini” di San Lazzaro di Savena
“Anche ieri, durante la serata di presentazione del Piano Operativo Comunale organizzato dalla lista civica, abbiamo ribadito le nostre preoccupazioni su chi si possa celare dietro una società fiduciaria che è titolare di almeno due delle società (selezionate con un semplice “Avviso pubblico” e non attraverso un bando di gara, giova ricordarlo) con le quali l’amministrazione comunale di S. Lazzaro sta sottoscrivendo accordi urbanistici, accordi che, lo ribadiamo, non andrebbero sottoscritti in ottemperanza del codice nazionali dei contratti. I motivi sono chiaramente espressi dall’Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici : “Come è noto, la disciplina in tema di intestazione fiduciaria dei soggetti appaltatori si ricollega all’esigenza di evitare che la stazione appaltante perda il controllo del vero imprenditore che ha partecipato alla gara; sicché, tranne il caso in cui l’intestazione fiduciaria concerna società appositamente autorizzate ai sensi della legge 23 novembre 1939, n. 1966, le quali, a loro volta, abbiano comunicato alla amministrazione l’identità dei fiducianti, l’acclarata intestazione fiduciaria comporta l’esclusione dalla partecipazione alle gare e la preclusione alla stipulazione dei contratti” In parole povere le amministrazioni pubbliche non possono sottoscrivere contratti con società della quali non si conosce l’identità dell’imprenditore, regola questa finalizzata ad impedire infiltrazioni mafiose e tentativi di riciclaggio di fondi illeciti. Che la provincia di Bologna fosse a rischio infiltrazioni lo si sapeva e che lo fosse il nostro comune lo si poteva facilmente intuire, visto l’alto valore degli immobili e dei terreni, ora è certo, con l’arresto di ieri di Francesco Ventrici che gestiva una agenzia immobiliare proprio a S. Lazzaro è stato accertato il forte interesse della ndrangheta per il mercato edilizio sanlazzarese. In questa preoccupante situazione determinata da una infiltrazione oramai endemica delle mafie nella nostra regione è impensabile che l’amministrazioni si ostini ad ignorare le nostre sollecitazioni finalizzate a chiedere, come rimarca l’Autorità di vigilanza, l’identità dei fiducianti (ossia dei veri imprenditori interessati alle operazioni immobiliari), pena la nullità degli accordi”
PS: Bersani è cosi’ che si combatte il malaffare ?
ADRIANO
Evviva, è tornato fuori “il massimo esperto di appalti in Italia”.
Cristoforo
Adriano ora che sarà eletto anche a capo di Coop Adriatica potrà darci anche lei il suo apporto in tema di conoscenza di appalti in Emilia Romagna.
ADRIANO
@Cristoforo
Quano vuole e dove vuole. Sto ancora aspettando il dibattito che dovevate organizzare 22 anni fa. Paura ?
admin
@Per Adriano Turrini da Antonio Amorosi
Lei, come sa benissimo, è stato invitato al dibattito pubblico del 22 Febbraio a San Lazzaro di Savena. Ho anche ulteriormente chiamato la sua segretaria al telefono per invitarla tra i relatori.
Il link della serata con gli invitati che avevano accettato l’invito:
http://www.antonioamorosi.it/2011/02/22/iniziativa-a-san-lazzaro-di-savena-il-28-febbraio/
Non ha risposto all’invito e la sua segretaria mi ha riferito via telefono che probabilmente non poteva ma mi avrebbe fatto sapere.
Non è arrivata nessuna riposta.
Il suo silenzio ci ha lasciato pensare che probabilmente, a causa dell’indagine in corso che la riguarda, ha preferito non accettare l’invito.
Qui sotto il link giornalistico dell’indagine:
http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2011/02/03/453503-inchiesta_uniland_indagati.shtml
Dobbiamo quindi ora pensare che c’è stato un corto circuito nella comunicazione tra lei e la sua segretaria!? Se così fosse non mancheremo di invitarla appena se ne presenterà nuovamente l’occasione vista la sua disponibilità appena espressa con tanto accolaramento.
ADRIANO
@AMOROSI, TUTTO MA LE BALLE NO, LEI HA TELEFONATO ALLA MIA SEGRETARIA CIRCA 10 GIORNI PRIMA DELL’EVENTO. LA MIA SEGRETARIA LE HA COMUNICATO CHE, IN QUEL PERIODO SAREI STATO ALL’ESTERO E CHE AVREI DATO LA MIA DISPONIBILITA’ PER QUALSIASI ALTRA DATA. NE PRIMA NE DOPO QUELLA DATA HO RICEVUTO INVITI E COMUNICAZIONI SCRITTE. HO SAPUTO DEI CONTENUTI L’INIZIATIVA SOLO ATTRAVERSO IL SUO BLOG. CIO’ DETTO, MI CONSENTA , IO E LEI DOVEVAMO FARE UN DIBATTITO SULLE INFILTRAZIONI MAFIOSE E SU QUALSIASI ALTRA COSA LEI AVESSE VOLUTO. CHE C’ENTRAVO IO CON I POLITICI PRESENTI ? IN OGNI CASO, SE AVESSIMO POTUTO CONCORDARE LA DATA, SAREI COMUNQUE VENUTO. Capisco che ha paura di un confronto libero, non si preoccupi, non mordo.
ADRIANO
Per la prossima volta: la mia mail è adriano.turrini@gmail.com
ADRIANO
@amorosi, lei che ha amici, provi a verificare con la polizia postale. MAI RICEVUTA LA MAIL.
COMUNQUE, VISTA LA PIEGA, LA SALUTO
THE END
admin
@per Adriano Turrini
Come le ho detto o come avevo intenzione di fare la reinviterò al prossimo dibattito.
Grazie per l’attenzione