BOLOGNA, CONCORSO TRUCCATO? IL DIPENDENTE DELUSO: PARTECIPARE NON HA SENSO


Meglio di qualsiasi commento alla nota vicenda dei concorsi pubblici indirizzati dal Comune di Bologna è questo articolo apparso oggi sulla pagine de IL CORRIERE a firma Pierpaolo Velonà in cui un dipendente del Comune svela “quello che tutti sanno sui concorsi”.

“In tempi di veleni incrociati, tra gli stessi dipendenti di Palazzo d’Accursio, c’è anche chi si assume la responsabilità di un j’accuse a viso aperto. È il caso di Maurizio Martelli, dipendente comunale assunto a tempo indeterminato, ora in aspettativa (non retribuita), che ha preso carta e penna per scrivere una lettera al sindaco Virginio Merola. Martelli non ci gira attorno. È convinto che i bandi per la selezione di 13 figure di alta specializzazione e 3 dirigenti siano stati disegnati da Comune «su specifiche personalità». Insomma: i nomi dei futuri vincitori non sarebbero un mistero. Non una novità assoluta, sostiene, visto che anche nell’ultimo concorso pubblico per dirigenti, risalente al 2003, «la graduatoria è stata monopolizzata da persone già da anni in servizio come dirigenti al Comune di Bologna». Il messaggio inviato a Merola è chiaro: «L’operazione di trasparenza sollevata dalla sua amministrazione mi aveva risvegliato grandi aspettative, che sono rimaste finora deluse. Chi andrà a cercare i 60-70 giovani laureati dimenticati in qualche ufficio?». Fin qui i passaggi salienti contenuti nella lettera. A voce, Martelli è ancora più esplicito. Racconta di aver vinto un concorso in Comune otto anni fa, al settore Mobilità, viene destinato ai sistemi informativi con un contratto a tempo indeterminato. «Ma non mi sentivo soddisfatto dal punto di vista professionale, e ad agosto sono andato in aspettativa per dedicarmi a un altro impiego». Quando esce il bando per le «alte professionalità» (i vincitori dovrebbero essere comunicati a fine mese), Martelli ci ripensa: si tratta di ruoli ben retribuiti e decide di partecipare. «Ho mandato il curriculum per tre ambiti dell’area tecnica e per due ambiti delle tecnologie informatiche». A fine ottobre partecipa alle selezioni: un colloquio in Piazza Liber Paradisus. Ma le speranze di vittoria non sono molte: «Sappiamo tutti chi vincerà il concorso. Basta chiedere a qualsiasi dipendente. La selezione è affidata alle stesse persone che hanno scelto gli attuali dirigenti, che saranno ancora una volta confermati». Ma l’anomalia più grossa, sostiene, è un’altra: «Che senso ha che questi concorsi mettano in competizione il dipendente contro il suo capo? Chi volete che vinca? Da Merola mi aspettavo molto di più in termini di rinnovamento. Certo, è assolutamente legittimo che il Comune assegni questi incarichi come meglio crede, ma questo è molto diverso da quello che Merola aveva annunciato in campagna elettorale. Ricordate lo slogan: “Se vi va tutto bene io non vado bene”? Ecco, appunto, io credevo che questo sindaco avrebbe cambiato le cose»”.

10commenti
  1. vomit

    4 novembre 2011 at 11:52

    questo concorso è una vergogna e un insulto a tutte le professionalità già presenti all’interno dell’amministrazione. Quanto costerà nei prossimi anni ai cittadini la rinomina di questi “eletti”?. E intanto Merola propone ai dipendenti di pagargli la produttività con buoni gratuiti per la sosta sulle strisce blu o altre oscenità simili.
    VERGOGNA.VERGOGNA.VERGOGNA.
    100% alla capacità e 0& ai raccomandati!?!?!
    Facciamo un esempio: dalle previsioni di Amorosi tutto lo staff dirigenziale del Settore Mobilità dovrebbe essere riconfermato! se così fosse mi chiedo come l’amministrazione possa in buona fede pensare che questa gente che negli ultimi cinque anni ha gestito tutta la partita CIVIS sia ancora gradita ai cittadini. davvero sono il meglio che c’è sul mercato?

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  2. Cristoforo

    5 novembre 2011 at 08:07

    Su L’INFORMAZIONE di Bologna oggi ,un articolo formidabile sul caso sollevato da Amorosi.
    Amorosi è indicato dal Sindaco con queste espressioni “«A questi
    improbabili giornalisti rancorosi che danno buoni consigli dopo aver dato cattivi esempi dice il primo cittadino parafrasando
    un celebre verso di “Bocca di rosa” di De Andrè – diciamo
    che la ricreazione è finita.
    La querela è sicura, vedremo se basta. Questo non è giornalismo è monnezza”.
    Come un Suo illustre collega di Provincia che defini’ un cittadino RANCOROSO perchè reo di averne denunciato la condotta , oggi , guarda caso , anche Merola , definisce RANCOROSO il proprio “antagonista” Amorosi .
    Avranno saputo entrambi che il termine RANCOROSO non comporta diffamazioni ? E da chi?
    Allora vale la pena di levarsi il dubbio e querelare il Sig. Merola per la gratuità di certe espressioni che danno i brividi e intimidiscono.
    Il cattivo esempio di Amorosi è forse quello di aver denunciato negli anni passati un sistema di illegalita? E’ lo stesso cattivo esempio , come ebbe a dire un Sindaco di Provincia fornito da qualche cittadino che avrebbe “degradato il dibattito cittadino con denunce ed esposti”?
    Stesse parole , stessa linea , stessi fondi pubblici investiti per gli stessi scopi . Stesso silenzio rumorosissimo.Stesso fastidio.Stesse amicizie ? Stessi pensieri e parole .
    L’infelice scelta di Merola di citare Bocca di Rosa ci porta a consultare quel testo preziosissimo.
    Parole profetiche anche queste :”Appena scese alla stazione nel paesino di Sant’Ilario tutti si accorsero con uno sguardo che non si trattava di un missionario” .
    E pure queste :”il furto d’amore sarà punito dall’ordine costituito” .
    Merola per favore usi altri esempi ma lasci stare almeno De Andrè .

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  3. Cristoforo

    5 novembre 2011 at 12:35

    Perchè se si puo’ “punire il furto d’amore” forse si puo’ pure punire con mezzi “legali” chi denuncia l’illegalità . Questo è il “controsenso Bologna” , dove gli arbitri sono pure i giocatori e i giocatori si fanno arbitri . Dove c’è chi detta i tempi dell’azione penale e chi scrive “lettere correttive ” all’amministrazione in difficoltà .In mezzo il cittadino comune che non si rassegna e quello che invece se la dorme .
    Che bella Don Rafaè di De Andrè .A tanti piace ma pochi ne apprezzano i versi .
    “A proposito tengo ‘no frate che da quindici anni sta disoccupato
    chill’ha fatto quaranta concorsi novanta domande e duecento ricorsi
    voi che date conforto e lavoro Eminenza vi bacio v’imploro chillo duorme co’ mamma e co’ me che crema d’Arabia ch’è chisto cafè ”

    Altri testi su: http://www.angolotesti.it/F/testi_canzoni_fabrizio_de_andre_1059/testo_canzone_don_raffae_33185.html
    Tutto su Fabrizio De+Andre: http://www.musictory.it/musica/Fabrizio+De+Andre

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  4. Valerio Giuliano

    5 novembre 2011 at 18:40

    grande Cristoforo sempre puntuale e preciso. . E’ il vecchio che avanza; cose già viste e riviste, sono quasi prevedibili sicuramente diventano noiosi.

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  5. dott. Marco Pasetto

    6 novembre 2011 at 07:23

    Ma a san Donà di Piave cosa credete che succeda?
    Solo che io sto sollevando il caso da anni, MA NESSUNO MI DA RETTA, anche se le “prove” della faccenda sono documentali, e ne ho ricavato quale risultato 6 (ripeto SEI) licenziamenti in tronco (non da enti diversi, TUTTI DALLO STESSO COMUNE, CON LA STESSA AMMINISTRAZIONE).
    In Italia la tutela contro gli abusi della casta è un dolce miraggio!
    Marco Pasetto

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  6. Cristoforo

    8 novembre 2011 at 22:01

    Leggendo le cronache odierne non puo’ non evidenziarsi la posizione del leghista Manes Bernardini . L’opposizione comunale insorge e lamenta il bavaglio operato da una politica definita sulla stampa “illiberale” , minacciosa e intimidatoria . Il simpatico Bernardini che fa ? Dissente dai modi utilizzati nella protesta dei consiglieri ma non si comprende se lo faccia anche dai contenuti . Bernardini è dunque contrario a questa accorata presa di posizione perchè, riporta la Stampa, ” Non ho bisogno di gesti estremi se devo dire qualcosa al sindaco lo faccio direttamente “. Su altre testate il concetto è ribadito e dotato di una ulteriore perla : ” se devo dire qualcosa al sindaco lo faccio direttamente in privato” . Tanto basta a ottenere uno scroscio di applausi a scena aperta dai banchi del PD . Volano volgarità : Andate all’Olgettina , urlano dai banchi del PD ( sono gli stessi del partito di Penati e Consorte o questi sono forse cherubini nelle vesti di consiglieri comunali ?) . Bernardini mantiene un aplomb britannico, non gli piacciono queste sceneggiate . Che fa, ne parlerà in privato a Merola ? Ma quel Bernardini è’ lo stesso Bernardini che oggi, come riporta l’Agenzia DIRE, avrebbe detto riferendosi a problematiche della zona universitaria che chi non rispetta le regole della convivenza civile sapesse che con il suo comportamento “prende due legnate, vedrai che poi la città funziona bene”.
    Applausi. “Non mi piaccioni i gesti estremi” .

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  7. gianni mariani

    9 novembre 2011 at 10:54

    Questo ultimo commento su Bernardini è un perla.
    Appena arrivano lì nel palazzo diventano grandi politici. Ma chi si credono di essere? Pappa e ciccia col Sindaco e legnate verso chi non può difendersi sui giornali. Anche Bernardini ha imparato in fretta come si fa carriera
    Bravo. Un vero simbolo del cambiamento che ci mancava.

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  8. Cristoforo

    9 novembre 2011 at 16:49

    In realtà caro Gianni ,la mia non era una critica al Sig. Bernardini ma ad una certa politica che ha connotazioni talvolta incomprensibili. Leggevo una vecchia intervista del 2010, non di venti anni fa, riportata nello spazio Web del Gruppo Orgoglio Bolognese e attribuita a Bernardini e mi domandavo se si trattasse della stessa persona che ha ricevuto gli applausi dei consiglieri del PD solo qualche giorno orsono.
    “Merola – dice Manes Bernardini – ha già sbattuto contro il muro della Lega bolognese, quando ha visto frantumarsi il suo progetto di mega moschea e minareto in area San Donato. Forse, quella sconfitta da amministratore ancora gli brucia e non lo fa dormire. Per questo, oggi, la Lega Nord è il suo principale nemico. Vedere un candidato sindaco che la butta subito in rissa, offendendo gli avversari politici, è triste. Le nostre idee – aggiunge Bernardini, Consigliere Regionale della Lega Nord – sono sicuramente distanti dal Merola pensiero ma meritano rispetto. Chiedere che le case popolari non finiscano in mano agli immigrati a danno degli italiani, chiedere una lotta al degrado cittadino seria ed incisiva, chiedere più sicurezza per i cittadini, dire NO al Civis sotto le due torri, chiedere una tutela e un rilancio del piccolo commercio (botteghe) della nostra città, oggi minacciato dai tanti negozi multietnici e dalla concorrenza sleale operata dall’abusivismo commerciale, sono richieste che provengono dalla città stessa, dopo che per anni i vari Merola di turno non hanno fatto nulla. Il PD dovrebbe prendere le distanze da certi personaggi, invece li propone addirittura come candidati Sindaci. Quella sinistra che faceva scuola anche di stile è davvero finita. Oggi – conclude l’esponente del Carroccio -assistiamo ad un decadimento politico e ad un livellamento verso il basso a cui solo la Lega può opporsi.
    Dell’intolleranza di questi nuovi “compagni” ne facciamo veramente a meno!!!”….

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