IL MOVIMENTO ITALIANO DELLE FATTURE DA PAGARE


Sembra follia ma in un Paese incivile come il nostro io oramai immagino un movimento popolare che lotti per il pagamento delle fatture!! Dovrebbe partire da Bologna e obbligare il governo ad applicare sul serio la legge. Da Bologna! Per tutte le imprese che conosciamo che hanno chiuso i battenti per questo motivo! I migliori analisti europei ci hanno mostrato con analisi e cifre che il motivo predominante del fallimento di un consistente numero di imprese nell’ultimo anno è dovuto alla mancanza di liquidità non di lavoro. Molte imprese lavorano e nessuno le paga. Le imprese (prima fra tutte le pubbliche amministrazioni) che devono pagamenti ad altre pagano le fatture con ritardi di 6-9 mesi quando va bene!

Ne sono fallite tante. Solo io conosco la storia di almeno cinque imprese locali (avevo un rapporto d amicizia con i titolari) che si sono trovati in questa situazione assurda: lavoravano tanto ma nessuno saldava le fattura dei loro lavori. La soluzione è stata licenziare i propri dipendenti e chiudere l’azienda per mancanza di liquidità!

Oggi la Comunità Europea ha approvato una direttiva sui ritardi dei pagamenti: le fatture si dovranno pagare entro 1 mese. Assicurare che le piccole imprese non entrino in sofferenza a causa dei ritardi dei pagamenti delle fatture da parte della pubblica amministrazione e delle imprese è un punto fondamentale per la ripresa della macchina economica. Il nostro Paese si regge ancora principalmente per l’iniziativa delle piccola imprese.

L’accordo tra il Parlamento europeo e i rappresentanti del Consiglio, cioè di tutti i Paesi UE, spiana la strada all’approvazione della direttiva. A livello europeo il debito delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle ditte fornitrici ammonta, secondo stime recenti, a 180 miliardi di euro, dei quali circa un terzo solo in Italia.

Se un’impresa, in particolare di piccole dimensioni, viene pagata a tre o quattrocento giorni, i problemi sono garantiti. Il Parlamento di Strasburgo ha fatto importanti concessioni sui periodi di pagamento e sugli interessi di penalità previsti in caso di ritardo. Un mese di tempo per saldare le fatture: la scadenza standard che sarà prevista dalla nuova direttiva europea è di 30 giorni, sia per il settore pubblico che per il privato. La precedente direttiva lasciava invece in sostanza a debitori e creditori la possibilità di accordarsi sul periodo di pagamento, mentre ora il Parlamento ha convinto i Paesi ad accettare la regola generale dei 30 giorni con eccezioni che possono arrivare massimo a 2 mesi.

Nonostante l’iniziativa della deputata tedesca Barbara Weiler, l’eurodeputata relatrice della proposta, i singoli Paesi dell’UE avranno due anni di tempo per recepire negli ordinamenti nazionali la nuova norma europea. Ora dobbiamo scegliere! Impiccarci altri 2 anni o obbligare il Parlamento Italiano ad applicare immediatamente gli indirizzi europei!? Dovrebbe nascere un movimento vero che si metta a capo di questa battaglia di civiltà!

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