SI FA PRESTO A DIRE ZACCHIROLI


Era mister X, il candidato antiCev, l’uomo invisibile. Benedetto Zacchiroli, l’ex responsabile delle relazioni internazionali del Comune di Bologna si è candidato per le primarie del PD. Oggi che Maurizio Cevenini annuncia il suo ritiro dalla corsa per motivi di salute lui resta in lizza. Le primarie sembrano in bilico. I dirigenti del PD pensano che tolto dalla mischia Cevenini le consultazioni potrebbero risultare incerte… quindi perchè farle? In attesa degli altri candidati abbiamo invitato Zacchiroli a radio San Luchino per intervistarlo sui suoi progetti. A leggere quante volte appare sui giornali bolognesi sembra proprio l’uomo invisibile. Rinfreschiamoci le idee sui suoi propositi e le sue soluzioni. Ci piacciono o no!? Ascolta l’audio. Amorosi intervista Zacchiroli con Madrioli e Orzersko 2010-parte1. Parte 2 . Finale.

4commenti
  1. Giuseppe

    26 ottobre 2010 at 07:24

    Risposte deludenti a questa intervista, 25.000 euro a lui non sembrano molti. Più soldi più qualità è una enorme fesseria. Più soldi più “fedelta” a chi ti ha collocato, è la verità.

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  2. Maria Cristina

    2 novembre 2010 at 22:28

    Mi permetto di osservare che la questione mi sembra mal posta. Ciò che manca del tutto a Bologna è un vero dibattito , libero e aperto a tutti i cittadini ,che consenta un’analisi critica e responsabile della situazione in cui si trova la città . Per analisi critica e responsabile intendo basata su dati certi, documentabili e conoscibili da tutti , secondo il noto e poco praticato ( da tutti , senza eccezioni)criterio del “conoscere per deliberare”. Bologna é da mesi commissariata . In città non c’é stato un solo vero dibattito pubblico in cui ci si interroghi su questo fatto e si contribuisca a sbloccare la situazione con il contributo di tutti ,democraticamente e senza tendere trappole o trabocchetti all’avversario. Mugugni e rabbia si consumano negli angoli dell’impotenza cittadina , mentre i presunti potentati locali , probabilmente calcolano senza fare “i conti con l’oste”: il degrado civile e democratico delle istituzioni e della città.
    In Europa i paesi meglio amministrati , si sa , sono quelli del Nord , dove il Sindaco e gli amministratori pubblici girano a piedi , in autobus e in bicicletta , incontrando personalmente i cittadini e scambiando idee con tutti coloro che li interpellano. L’amministrazione pubblica é trasparente ed accessibile a tutti i cittadini . Nei paesi peggio amministrati i Sindaci girano in macchine con la scorta , esibiscono le insegne del potere e considerano le cariche pubbliche un appannaggio personale e di coloro che li sostengono e le foraggiano, ovverossia di cricche e consorterie affaristiche di ogni specie. Un buon amministratore pubblico non deve scimmiottare comportamenti competivi che attengono alla sfera del mercato , l’unica dove si deve essere competitivi( evito qui di fare battute sul livello di inquinamento di un mercato distrutto dal conflitto di interessi): deve rispondere ai cittadini del suo operato e dell’esecuzione dei programmi che , ovviamente deve esporre chiaramente prima di farsi eleggere . La prima domanda da porsi dovrebbe essere : dove si situa Bologna tra questi due poli estremi? La seconda : un candidato Sindaco non dovrebbe subito chiarire ai cittadini verso quale dei due poli intende posizionarsi e come intende gestire la città e i suoi rapporti con i cittadini? Terza domanda : perché Bologna non dibatte seriamente le ragioni del suo commissariamento? Quarta : come è possibile uscire dall’empasse?
    Un candidato Sindaco per essere davvero presentabile deve avere il coraggio di non farsi sostenere dalle consorterie , di presentarsi da solo alla città , rendendosi credibile non solo con un programma chiaro( a cui poi dovrà attenersi rigorosamente) ma con modi e comportamenti accessibili a tutti i cittadini. C’è qualcuno che a Bologna presenti questi requisiti ? Se la risposta é affermativa , allora occorre aiutarlo/a a farsi avanti. Cristina

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  3. Massimiliano

    2 novembre 2010 at 22:47

    Stiamo andando nella direzione giusta. I tempi matureranno, forse. Questa città ha poca consapevolezza di sè stessa e di cosa è accaduto in questi anni figuriamoci di ieri l’altro. Consivido la delusione di non avere nessuno da votare ma cosa dovremmo fare?

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  4. Francesco

    2 novembre 2010 at 23:36

    L’analisi di Maria Cristina è estremamente pertinente . In effetti è opportuno non dimenticare che il Sindaco “dimissionario/dimissionato” altri non era che il prodotto di una imposizione delle lobbyes partitiche e imprenditoriali locali . Non mi risulta che alla cittadinanza bolognese alcuno abbia rivolto scuse formali nè che il sistema si sia autoflagellato dopo la “scoperta” “dell’universo” Delbono. Anzi , si è a tratti percepita una sorta di malcelata indulgenza verso un compagno col debole per le donne e i bancomat degli amici. Ma in fondo , si è pure letto, un buon economista e una povera vittima della sua amante .
    Dietro le paratie del potere locale si nasconde l’ombra di un malaffare che si spartisce la città ammantandosi di virtù . Bologna è un groviglio di mafie , massonerie , consorterie malavitose di politici e imprenditori , di servi della Stampa , di cialtroni che si vendono alle Feste dell’Unità le speranze di gente comune .
    Il candidato ideale non esiste perchè non vi è un soggetto libero e svincolato da queste forme di potere aberranti.
    Oggi si richiede a Prodi di scendere in campo quando solo qualche mese fa questi promuoveva la nomina di Delbono a Sindaco del suo feudo politico.
    Nessuno fa caso che il Sindaco ce lo scelgono , la Giustizia ce la gestiscono , l’economia ce la organizzano.
    Anche la cultura ce la confezionano . Mentre le opinioni della gente non contano .
    La città pare respirare solo adesso con un Commissario Prefettizio, figura estranea ai miasmi bolognesi . L’unico candidato possibile e dalle mani pulite.

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