LE ANTENNE DEI CELLULARI SONO NOCIVE PER GLI ESSERI VIVENTI


Una ricerca, sugli effetti causati dall’esposizione di onde elettromagnetiche e microonde emesse dalle comuni antenne ripetitori dei telefoni cellulari, lo dimostra.

L’autore della ricerca è l’NCBI, il Centro Internazionale di Biotecnologia, fondato nel 1988, divisione della biblioteca nazionale di medicina presso l’istituto nazionale della sanità americano nel Maryland a Washington DC. Il Centro si è interessata all’azione delle antenne, quelle sparse intorno a noi e che di frequente incrociamo appena dirigiamo lo sguardo verso il cielo (mentre giriamo le città e non solo).

E’ stato approntato un esperimento su uova e girini della comune specie di rana, la “rana temporaria”, esponendoli alle radiazioni elettromagnetiche di diverse antenne ripetitori dei telefoni cellulari, posizionati ad una distanza di 140 metri. L’esperimento è durato due mesi, durante tutta la fase di sviluppo, dalle uova alla trasformazione in girini e poi rane. Misurazioni dell’intensità del campo elettrico (radiofrequenze e microonde) in V/m, ottenute con tre differenti strumenti hanno rilevato una intensità di esposizione che va da 1.8 a 3.5 V/m.

Il gruppo di 70 rane sottoposte alle radiazioni, hanno riscontrato bassa coordinazione dei movimenti, una crescita asincronica in entrambi i girini grandi e più piccoli e un alto tasso di mortalità pari al 90%. Differentemente, l’osservazione di un altro gruppo di 70 girini, nelle stesse condizioni del primo gruppo è cambiato quando i girini vengono messi dentro una gabbia di Faraday, un sistema in grado di isolare l’ambiente da un qualunque campo elettrostatico. I girini hanno una normale coordinazione dei movimenti, la sincronia delle fasi di sviluppo durante la crescita e una mortalità solo del 4,2%.

Questi risultati, asseriscono i ricercatori, indicano che le radiazioni emesse dalle antenne/ripetitori che servono a far funzionare i nostri telefoni cellulari, nella realtà possono condizionare in modo molto negativo lo sviluppo e possono causare un incremento della mortalità delle rane esposte a radiazioni.

Ma allora hanno effetti negativi anche su di noi? Anche noi siamo esseri viventi e facciamo parte di questo mondo naturale come loro.

La radiografia esposta nell’immagine in alto mostra il diverso livello di riscaldamento elettrostatico del nostro cervello se sottoposto all’esposizione o meno.

Già un’altra ricerca dello stesso istituto, risalente all’agosto del 2009, metteva in evidenza la necessità e l’urgenza di maggiori indagini scientifiche sui cambiamenti comportamentali e di salute, come la riduzione delle difese naturali e di riproduzione, degli animali esposti continuamente alle radiazioni delle microonde delle antenne dei cellulari.

La comunità europea rileva che l’Italia è al primo posto per penetrazione del telefono cellulare (152,9%), davanti a Lituania (149%) e a Lussemburgo (142%).

Molte autorità pubblica europee per la tutela della sicurezza sanitaria dell’ambiente e del lavoro propongono da anni di moderare l’uso delle tecnologie senza fili come i cellulari.

Questa ricerca dimostra con maggiore forza che i legislatori dovrebbero imboccare la strada della prevenzione subito e con decisione. Intervenire adesso e non fra 20 o 30 anni quando, come con l’amianto o l’alluminio ci comunicheranno che hanno causato danni irreversibili alla nostra salute. E come in questi casi i danni sono già stati fatti!

Il Centro nazionale di biotecnologia, NCBI, si occupa di ricerche nel campo della biologia molecolare, della chimica e della genetica. E’ un istituto fondamentale perché grazie alla condivisione delle informazioni scientifiche attraverso un database aperto all’intera comunità nazionale favorisce ricerche su problemi biomedici fondamentali a livello molecolare attraverso l’uso di modelli matematici e computazionali, mantiene e favorisce la collaborazione tra diversi istituti nazionali della sanità, le accademie universitarie, le industrie e altre agenzie governative, favorisce la comunicazione e l’organizzazione di workshop, meeting e conferenze scientifiche, intraprende ricerche nella comunità scientifica e medica, diffonde e promuove sistemi di informatizzazione del sapere e dello scambio scientifico sulla biologia molecolare. Per approfondimenti questo è il link

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