L’Italia, con lo scandalo Rubygate, è su tutte le prime pagine dei giornali mondiali. Il “Povera Italia” dell’Economist o il “Berlusconi indagato per presunto reato di prostituzione” di El Mundo come il “Premier italiano coinvolto in caso di prostituzione” della CCN sono solo i titoli più puritani. La cosa meno edificante sono i commenti giornalistici internazionali. Si parla di abuso di potere ma non si capisce a che livello si manifesti. Nel caso avesse un rilievo il comportamento attribuito a Berlusconi rientra nell’ambito del costume. E non si comprende quanto l’inchiesta abbia fondamento. Per gradi diversi, l’abuso di potere è un modo di operare, di gestire e pensare “la cosa pubblica per fini privati”. In uno scandalo sicuramente di minori proporzioni, com’è stato quello dell’ex sindaco Flavio Delbono, gli abitanti della città di Bologna reagirono diversamente. L’indignazione, la pubblica costernazione e la vergogna vennero mostrati sui media in lungo e in largo tra la gente comune (non parlo della reazione degli apparati del sistema emiliano che sono comunque una mole non indifferente di persone). Anche quel clima contribuì alle dimissioni del sindaco Delbono. Ora bisognerà capire se quel “forte disagio” si trasformerà in un gesto significativo il 23 gennaio, giorno delle primarie di Bologna per scegliere il Sindaco del PD. Che gli stessi quadri dirigenti, che si riproducono da trent’anni di padre in figlio, possano definirsi “il nuovo che avanza”sembra difficile da credersi. Ma solo l’affluenza alle urne del PD ci dirà come e se le persone comuni abbiano lasciato l’apparato del “partito” PD in balia di se stesso.
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