Massimo Zanetti lascia il Bologna Calcio dopo neanche un mese di presidenza. E’ un shock non da poco per la società. Restano gli altri imprenditori ma la situazione sembra in bilico. Lunedì infatti si terrà un Cda che dovrebbe ratificare la nomina del nuovo presidente l’imprenditore Pavignani. Ma questa potrebbe essere provvisoria in attesa di sviluppi nella compagine societaria. Intanto di brutta figura in brutta figura non si sa più che pensare, se non alla crisi infinita. Ci stiamo abituando al caso o alla necessità della prossima mossa a rischio.
Intanto è uscito il nuovo numero di FORZA BOLOGNA che vieni come sempre distribuito allo Stadio. Eccovi il nostro pezzo per esteso.
NON AGGIUNGERE AMMORBIDENTE
L’abitudine è un Bologna bello da vedere e che ti sveglia di soprassalto. Un primo tempo che incendia gli occhi contro la Fiorentina e un buon gioco contro il Bari portano risultati da primi della classe; trascinano in nuovi scenari, più veloci di quelli che si aspettava, la nuova dirigenza. Fino a qui, c’è da dire, tutto bene. Il passato sembra “lavato” via come una macchia sporca. Ma non bisogna essere frettolosi. Il genio dei record, Porcedda, baluardo di credibilità ed eleganza, ha avuto altre affermazioni settimanali che resteranno negli annali: si è beccato 6 mesi di inibizione dalla commissione Disciplinare della Federcalcio: un mese in più rispetto alla durata della sua presidenza. E’ suo anche il primato di aver fatto infliggere alla squadra 3 punti di penalità per non aver pagato stipendi, contributi e Irpef e a fine stagione bisognerà farci i conti e ancora ringraziarlo. E’, dulcis in fundo, è indagato dalla Procura della Repubblica per appropriazione indebita di 3 milioni di euro dal Bologna Football Club. Marras e Ricci invece, le colonne portanti delle dirigenze Porcedda e Menarini, vengono solo licenziati senza colpo ferire. E fino a qui… si può dire!? Tutto bene!
Ora bisogna capire cosa succederà. La squadra c’è, gioca con leggerezza e i ragazzi che tutte le domeniche scendono in campo stanno nell’onda: se c’è credibilità loro ci stanno, i risultati pure. E lo dimostra il campo. La squadra non va male neanche perdendo 4 a 1 con l’Inter (gli svarioni nelle ripartenze procurano il severo patatrac ma tiene il campo). L’errore dell’arbitro Gava sul primo gol di Stankovic in fuorigioco non passa inosservato ma non destabilizza il senso della partita. L’Inter campione del mondo non è né il Bari né la Fiorentina: sembra un treno che brucia nitroglicerina nel motore. Il Bologna è solo formalmente inappuntabile ma sembra sempre con i nervi tesi, manca di cattiveria, e sente in modo eccessivo gli occhi puntati addosso. Se per Bologna Fiorentina l’arbitro Giannoccaro di Lecce dirige senza errori e lo stesso fa anche l’arbitro Russo per Bari Bologna bisogna pur dire che i ritmi delle gare erano meno frenetici di quella con l’Inter. Ma se vogliamo grandi risultati bisogna prepararsi a prove di nervi. Siamo nella fase di “lavaggio” della vecchia gestione Porcedda-Menarini, e potrebbe servire ricordarsi il proverbio cinese che dice “quando viaggi su una strada fangosa, non fermarti a pulire i sandali” . La dirigenza si sta muovendo. I giocatori pure. Ora bisognerebbe fare quel salto di qualità e acquisire della cattiveria (in campo). Intanto però, continuando nella direzione imboccata del “lavaggio”, si prega alla direzione sportiva di non aggiungere troppo ammorbidente. Potrebbe servire.
L’abitudine è un Bologna bello da vedere e che ti sveglia di soprassalto. Un primo tempo che incendia gli occhi contro la Fiorentina e un buon gioco contro il Bari portano risultati da primi della classe; trascinano in nuovi scenari, più veloci di quelli che si aspettava, la nuova dirigenza. Fino a qui, c’è da dire, tutto bene. Il passato sembra “lavato” via come una macchia sporca. Ma non bisogna essere frettolosi. Il genio dei record, Porcedda, baluardo di credibilità ed eleganza, ha avuto altre affermazioni settimanali che resteranno negli annali: si è beccato 6 mesi di inibizione dalla commissione Disciplinare della Federcalcio: un mese in più rispetto alla durata della sua presidenza. E’ suo anche il primato di aver fatto infliggere alla squadra 3 punti di penalità per non aver pagato stipendi, contributi e Irpef e a fine stagione bisognerà farci i conti e ancora ringraziarlo. E’, dulcis in fundo, è indagato dalla Procura della Repubblica per appropriazione indebita di 3 milioni di euro dal Bologna Football Club. Marras e Ricci invece, le colonne portanti delle dirigenze Porcedda e Menarini, vengono solo licenziati senza colpo ferire. E fino a qui… si può dire!? Tutto bene!
Ora bisogna capire cosa succederà. La squadra c’è, gioca con leggerezza e i ragazzi che tutte le domeniche scendono in campo stanno nell’onda: se c’è credibilità loro ci stanno, i risultati pure. E lo dimostra il campo. La squadra non va male neanche perdendo 4 a 1 con l’Inter (gli svarioni nelle ripartenze procurano il severo patatrac ma tiene il campo). L’errore dell’arbitro Gava sul primo gol di Stankovic in fuorigioco non passa inosservato ma non destabilizza il senso della partita. L’Inter campione del mondo non è né il Bari né la Fiorentina: sembra un treno che brucia nitroglicerina nel motore. Il Bologna è solo formalmente inappuntabile ma sembra sempre con i nervi tesi, manca di cattiveria, e sente in modo eccessivo gli occhi puntati addosso. Se per Bologna Fiorentina l’arbitro Giannoccaro di Lecce dirige senza errori e lo stesso fa anche l’arbitro Russo per Bari Bologna bisogna pur dire che i ritmi delle gare erano meno frenetici di quella con l’Inter. Ma se vogliamo grandi risultati bisogna prepararsi a prove di nervi. Siamo nella fase di “lavaggio” della vecchia gestione Porcedda-Menarini, e potrebbe servire ricordarsi il proverbio cinese che dice “quando viaggi su una strada fangosa, non fermarti a pulire i sandali” . La dirigenza si sta muovendo. I giocatori pure. Ora bisognerebbe fare quel salto di qualità e acquisire della cattiveria (in campo). Intanto però, continuando nella direzione imboccata del “lavaggio”, si prega alla direzione sportiva di non aggiungere troppo ammorbidente. Potrebbe servire.
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