E IL DISORDINE SIA


Fra un’ora il Dall’Ara si riempirà dei tifosi che non soffrono il freddo. Gli altri se ne stanno a casa a guardarsi su Sky questo Bologna saltellante di nuovo in campo. Come preriscaldamento alla partita vi propongo la lettura di Forza Bologna N°10 e l’appena uscito Forza Bologna N°11 che può avere gratis chiunque si rechi anche oggi allo stadio. In bocca al lupo ai ragazzi per la sfida contro il Catania.

In basso trovate per esteso i due pezzi contenuti nei due numeri della rivista.

E IL DISORDINE SIA

La gente sugli spalti dice che somigliano a ballerini. Con la spada però. I calciatori del Bologna danzano come gli spadaccini di Dumas contro la prima romana arrivata al Dall’Ara: la Lazio. Fuori uno. Un primo tempo spumeggiante da seminatori di caos. Chi vorrebbero una squadra debole tra le incertezze societarie e l’addio di Zanetti non trova soddisfazione: infilzati da un impareggiabile D’Artagnan- Di Vaio e da un Ramirez che sembra Athos. Ramirez riesce con il suo approccio freddo a nascondere le emozioni. Ma non basta ai laziali che lo inquadrano e lo ripagano con qualche colpo proibito. Infatti l’arbitro Rocchi non sempre controlla “le emozioni del match” e si fa sfuggire qualche atteggiamento scorretto di troppo. Ma gli animi accesi, qualche gomitata in faccia e il freddo non hanno insidiato il décolleté di un gruppo bello da guardare e che non demorde nonostante i tre punti di penalizzazione. L’attore Carmelo Bene disse ”mi ostino a vivere affinché anche da morto io sia la causa di un qualche disordine”. E il disordine sia. Malesani che fa bene il suo mestiere di direttore d’orchestra ha ripetuto invece: “Avevo detto a Zanetti che non c’è da muovere troppe cose”. E così si è mosso lui. Però si dice che sugli spalti, tra i 3000 del pubblico con la Lazio, chi si muovesse di gran lena fosse il sempiterno Porcedda, proprio lui: era quello che vendeva i popcorn, l’altra domenica. Attenti ai soldi quando lo avvistate con la Roma. Chi può pensare di vendere i popcorn col gelo polare se non un Porcedda mimetizzato!? Qualcuno ha giurato di averlo anche avvistato alle primarie del PD dietro a segretario di Bologna Donini che proponeva un bel finanziamento al partito. “C’è tanta voglia di ricominciare” avrebbe dichiarato a chi l’ha riconosciuto grazie all’inconfondibile idioma sardo.

La città sonnecchia e partecipa al voto politico. La Lazio invece piange. Perché il Dall’Ara è il regno dell’imprevedibile e del caos. Tra alti e bassi, tra speranze e cadute vedremo cosa succederà con la Roma oggi. E se le parole dei capitolini saranno l’ennesimo ricamo o avranno da segnalare una squadra più dura del solito. Anche perché qualsiasi cosa ultimamente Ranieri dica sembra passato da un arricciacapelli.

In un Paese che vive tra scandali da bar e nessun bisogno di essere imprevedibili bisogna guardare bene questo gruppo di ragazzi del Bologna che va in campo ogni domeniche e sembra aver mollato le scuole della convenzione. Non sono prevedibili. Non dormono e neanche sono mollaccioni. Come in ogni buona cucina italiana degli ultimi tempi prevedo però un pericolo da cui stare attenti fin da subito per non prenderci in giro da soli: attenti alla fuga dei cervelli. In questo caso saranno i “piedi buoni” che rischiano in qualche mese di essere smistati in lungo e largo. Sarebbe l’ennesimo segnale brutto e si spera che non accada. Soprattutto da questo si capirà se abbiamo cambiato approccio societario oppure no.

Buona speranza e buona fortuna.

LA QUALITÀ LA FANNO GLI UOMINI

La qualità la fanno gli uomini. Con la loro “pasta”. Il resto è una copia o ricalco del già visto. E così è anche nelle piccole cose, come il calcio. I ragazzi del Bologna che vanno in campo ogni domenica sembrano saperlo e fanno impressione. In tutti i sensi. Perché sanno sorprendere con le loro imprudenze. Anche quando fanno arrabbiare. Chi attribuisce alle condizioni di una società, di un contesto, la riuscita di un impresa sa che sta mentendo, trovando scuse. E questi ragazzi ci mettono del loro per non trovarne alcuna. Nel bene e nel male. Quando fanno errori clamorosi o colpi di genio da mille e una notte. Danzano sul campo. Hanno fame di affermazione e colpiscono con quell’adrenalina nervosa fatta uscire da ogni poro. Tentando di colpire un pallone al volo anche quando potresti fermarti a toccarlo sicuro in rete. Provando un passaggio azzardato anche se  basterebbe un allungo in tranquillità. Ma niente! Loro ci provano! In molti si arrabbiano per la mancanza del colpo finale che renderebbe tutto più semplice ma bisogna dirsi fortunati ad avere dei ragazzi così. Ci ricordano che il calcio come la vita è prima di ogni cosa osare, osare, osare. Mai lamentarsi, mai dare spiegazioni. Osare e basta. In un Paese in cui tutti si lamentano o piangono per un torto subito, in cui tutto è melodramma e si cancella la linea che separa il privato dal pubblico trasformando in virtù l’esibizione pubblica del privato, mai lamentarsi, mai dare spiegazioni. E’ lo stile di questi ragazzi. E noi siamo con loro. Tenendo duro. Lo si è visto nel modo di stare in campo durante tutto quest’anno e ancor di più nelle ultime: la sconfitta con l’Inter, la vittoria con la Lazio, il pareggio con l’Udinese. Tentare ad ogni costo anche sbagliando. Il forcing dell’Udinese, la squadra più in forma del momento, sotto di un gol allo stadio Friuli mostra in modo esemplare tutti i pregi e difetti dei nostri. L’Udinese pareggia. Ma il Bologna ci prova fino all’ultimo. Ha tutte le carte in regola per fare male a chiunque. L’arbitro Doveri è incerto nella conduzione. Esaspera gli animi con le sue imprecisioni e fa saltare i nervi a destra e manca. Ma i ragazzi tentano a loro modo fino all’ultimo, sbagliando anche l’ovvio davanti alla rete avversaria. Ma ci sono. Teniamo duro e andiamo avanti dando fiducia alla “pasta” di questi ragazzi. Perché a radiografarli, nel panorama calcistico nazionale, sembrano proprio un unicum fuori dal comune. Come ha detto il poeta tedesco Goethe “Ci sono persone che non sbagliano mai perché non si propongono mai niente”. Noi osiamo.

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