L’articolo è stato pubblicato ieri su AFFARITALIANI LIBERO.IT
Non è un film horror, ma è il contorno della vicenda Lombardelli, il capo di Gabinetto del sindaco di Bologna, dimessosi perché aveva solo la terza media. La Procura della Repubblica di Bologna ha aperto un fascicolo sulla vicenda. Il procedimento potrebbe coinvolgere diversi dirigenti con l’accusa di falso, abuso d’ufficio e favoreggiamento, poiché risultano esserci degli atti di verifica tecnica firmati semplicemente con uno scarabocchio. Questo anche perché pare che alcuni uffici fossero in qualche modo a conoscenza della mancanza di titoli del capo di gabinetto. Infatti per il venerdì 13 gennaio il sindaco Merola con alcuni dirigenti ha istituito una commissione per affrontare l’accaduto.
Sulla questione si continuano ad accavallare contraddizioni e versioni discordanti. Nei giorni successivi alle sue dimissioni Lombardelli ha inviato una lettera al quotidiano la Repubblica in cui affermava di aver comunicato immediatamente la sua condizione agli uffici tecnici del Comune di Bologna. L’ex capo di gabinetto sostiene di aver detto fin da subito di possedere come ultimo titolo di studio la qualifica professionale di ottico, quindi la terza media. Occorre ricordare che per la categoria D del contratto di Lombardelli occorreva almeno il titolo della laurea. Con le sue affermazioni, il comune sembra aver saputo che il suomdirigente fosse molto lontano da questo titolo di studio.
Questa versione si contraddice con quella del sindaco Virginio Merola, che afferma di aver conosciuto la condizione di Lombardelli solo la sera delle sue dimissioni. A conferma di questo intrigo, il giorno successivo a questa lettera dell’ex capo di gabinetto, sempre su Repubblica è comparso un altro articolo dove si sosteneva che la Giunta ha chiesto a Lombardelli di rettificare la sua dichiarazione. Ma lui non lo ha mai fatto. Né la Giunta ha chiesto una rettifica a Repubblica nei giorni successivi.
La domanda sorge spontanea: ci sono state pressioni su Lombardelli per fargli cambiare versione? Di sicuro c’è soltanto che le versioni non si possono conciliare e che qualcuno sta mentendo. Intanto le consigliere d’opposizione Federica Salsi e Lucia Borgonzoni, esasperate dall’ostruzionismo del sindaco Merola, hanno dichiarato che domani si recheranno alla Procura per depositare una serie di documenti in loro possesso che certificano gli eventuali reati commessi. La Borgonzoni dichiara che “su questa strada Palazzo d’Accursio, rilasciando dichiarazioni contraddittorie, rischia di perderci definitivamente la faccia davanti ai cittadini. In questo senso non sembra servire una commissione politica del comune fatta per indagare gli stessi eventuali reati che il comune potrebbe aver commesso”.
Lascia un commento