Non servono carte su carte per dimostrare il nuovo caso anomalo che colpisce l’Emilia-Romagna. Basta accedere alla banca dati dell’ente. La Regione di Vasco Errani eroga 2 milioni di euro per consulenze esterne attraverso assegnazioni fiduciarie.
È quanto emerge da una delibera riassuntiva che viola il decreto legge 24.1.2012 n.1 convertito con modificazioni nella Legge 24.3.2012 n.27. La legge infatti stabilisce che gli enti pubblici nel dare consulenze devono valutare più curricula e tra preventivi differenti (almeno 3) e quindi tra professionisti differenti. Ma il criterio non viene adottato dalla regione Emilia-Romagna che continua ad adoperarsi seguendo la via tradizionale: le consulenze fiduciarie. Non a caso la legge in vigore non viene neanche citata nella delibera regionale riassuntiva ( vengono invece citate altri dispositivi precedenti che permettono l’azione fiduciaria L.244/07 e ART.12 –L.R.43/01)
Troverete in basso il documento con l’elenco dei consulenti e magari incapperete in qualcuno che conoscete. Ma non importa. Rilevante è invece capire che le prestazioni professionali ratificate non sono neanche per attività cosiddette “eccezionali”, che potrebbero cioè essere considerate impreviste come recita il decreto che apre una finestra all’eccezione, visto che potrebbero capitare attività non preventivate. Le consulenze in oggetto sono invece per attività comuni, previste e cosiddette ordinarie.
Non sapremo mai se i professionisti nominati sono i migliori in quel campo e con la prestazione più conveniente a parità di costo. Ciò che vedremo invece, ancora una volta, è la disparità di trattamento verso coloro che non sono stati neanche presi in considerazione per un eventuale consulenza.
Il caso è stato evidenziato dall’Osservatorio Cosa Pubblica che critica duramente la Regione Emilia Romagna e Vasco Errani per la pratica di sperperi del denaro pubblico anche nell’attuale fase di crisi economica.
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