BOLOGNA – E’ partita da una lettera aperta scritta dal presidente dell’associazione “Cercare oltre”, Marie-Françoise Delatour, e firmata da altre 14 associazioni bolognesi,
con Psicoradio e l’Istituzione Minguzzi, dedicata alla tutela dei malati psichici ed è arrivata fino all’Ordine dei giornalisti Emilia Romagna; non è una protesta ma una richiesta di riflessione, una presa di coscienza da parte di tutti quegli organismi che utilizzano il linguaggio attraverso i media, politici e giornalisti in primo luogo, e che spesso non si rendono conto di come certe espressioni possano pesare su persone che vivono quotidianamente un disagio mentale.
Marie Françoise Delatour, insieme a Danilo Rasia (presidente del Comitato Utenti Famigliari e Operatori dell’Azienda Usl di Bologna- CUFO) e Angelo Fioritti (direttore del dipartimento di salute mentale della Usl Bologna), si sono confrontati con esponenti delle forze politiche cittadine nei confronti del linguaggio utilizzato dalla campagna elettorale e della tutela delle persone con problemi psichici, continuamente chiamate in causa “da espressioni denigratorie utilizzate con troppa leggerezza”. Ad aprire l’evento Gerardo Bombonato, presidente dell’ordine dei giornalisti Emilia Romagna. In prima fila, poi, i candidati Mirka Cocconcelli (Lega Nord), Stefano Bertuzzi (Udc), Matteo Dall’Osso (Movimento 5 stelle), Elena Tagliani (Sel), Marilena Fabbri (Pd) e Walter Pasini (Lista civica Monti per l’Italia).
“Come familiare di persona con problemi di salute mentale – esordisce Marie-Françoise Delatour -, spesso si acquisisce una sensibilità maggiore nei confronti di certe cose, che colpiscono e feriscono le persone con dei problemi; fra queste sicuramente il vizio di utilizzare diagnosi reali come insulti verso gli avversari. Queste persone esistono e soffrono nel sentire definire in senso dispregiativo ‘matti’ o ‘schizofrenici’ soggetti che si vogliono offendere”. Anche secondo Gerardo Bombonato le parole sono importanti e godono di grosso peso; pensa a una “carta” apposita, che regoli l’utilizzo delle parole. Cristina Lasagni, direttrice di Psicoradio, un progetto che forma utenti dei servizi psichiatrici come operatori radiofonici per una trasmissione radiofonica in onda su tutte le radio del circuito Popolare Network, sottolinea invece la cattiva abitudine di evidenziare i disturbi mentali nei fatti di cronaca nera: “Non si sente mai dire: ‘Diabetico uccide la madre’, o ‘Persona sana aggredisce passante’. Questa differenziazione non è giusta ed incide nell’associare atti di violenza alle malattie mentali, fatto che i dati smentiscono categoricamente”.
“Siamo in campagna elettorale” si legge nel documento sottoscritto dalle associazioni e che ha dato vita all’incontro, “le parole forti rischiano di volare più di prima. Pensateci. Cercate di dimostrare civiltà e vera attenzione a chi soffre. Non usate terminologie del passato per difendere le vostre idee, perché le vostre idee, i cittadini, anche i vostri avversari politici, agli ascoltatori dei programmi televisivi e i lettori dei giornali meritano di più, meritano rispetto”. Secondo i dati diffusi ieri le persone che presentano disturbi mentali e che si curano presso centri di salute mentale pubbliche sono almeno 700.000 in Italia, di questi 17.000 a Bologna. (simonluca renda)
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