Bologna – Nel ‘completo anonimato’ il Comune indice un concorso per il direttore dell’Istituzione Musei. Partecipano al bando luminari del settore con curricula arrivati da tutta Italia. “Ma non contano niente”, ci ha rivelato un funzionario. Il vincitore sarebbe già deciso anche se ha un profilo e un’esperienza neanche paragonabile ai precedenti. “Ma tanto a chi importa, in Emilia è così…” ci ha confidato un altro responsabile. Ma a “Palazzo” qualcuno trema – LEGGI IL CASO E CONFRONTA I CURRICULA dei partecipanti non resi pubblici
IL DOCUMENTO/ CURRICULA DEI PARTECIPANTI AL CONCORSO DI DIRETTORE |
Bologna – Una giornata presso gli uffici del settore cultura del Comune e i sussurri diventano boati. “Come sempre è già tutto deciso a tavolino”, ripete a bassa voce un funzionario. Un altro osserva: “Non ci sarà nessuno scandalo neanche ‘stavolta”, rammentando la nostra predizione del concorso vinto dai famosi 16 dirigenti del Comune di Bologna nel 2011. Tutti i dipendenti del settore cultura sanno chi vincerà il bando appena indetto per la carica di direttore dell’Istituzione Musei, un grande istituto che raccoglie diversi musei cittadini tra cui il noto Museo Morandi: l’ex direttore Giancarlo Maraniello, per i maligni uomo di Danilo Eccher, (uomo di Veltroni), l’ex direttore del Museo Macro di Roma.
Quello di Maraniello è un curriculum privo di gemme, unica perla la passata direzione della Gam (Museo d’arte Moderna) ricevuta per nomina politica dal Comune di Bologna. Maraniello non ha né la verve di un Philippe Daverio né le pubblicazioni di un Vittorio Sgarbi. “Ma l’esperienza e il curriculum qui non contano. L’esito è politico”, ci confida un altro dipendente. La comunicazione pubblica del bando è stata tra le più veloci della storia. E a poco sono servite le richieste di approfondimento della consigliera comunale Mirka Cocconcelli. 15 giorni on-line sulla pagina dei concorsi del Comune di Bologna (non ne dà comunicazione neanche l’Istituto Musei per il quale è indetto) e poi scompare. Mancano il numero e l’elenco degli ammessi, quello degli esclusi e le relative motivazioni per l’esclusione, ma al Comune si sa: “le regole sono un optional”.
A Palazzo D’Accursio, sede del Comune, però qualcosa trema. A sorpresa arrivano ben 25 candidature che l’Ente non rende note. Ma noi ne siamo entrati in possesso. Tra queste spiccano quelle di veri e proprio luminari come Elena Vassilika, direttore del Museo Egizio di Torino che con direzioni museali nel mondo e pubblicazioni di rango farebbe tremare i polsi a chiunque o il direttore generale della Fondazione Musei Senesi, il professor Luigi Di Corato con un curriculum di tutto rispetto, ma anche Massimo Mangiarotti, direttore Mondo HR Permasteelisa, l’azienda che che ha costruito l’Opera House di Sidney e il Guggenheim Museum a Bilbao.
Maraniello è in carica interrottamente dal 2005, da 8 anni, dopo varie proroghe.
A poco serve nel suo caso la circolare emessa dal segretario generale del ministero per i Beni culturali, Antonia Pasqua Recchia, che applica direttive internazionali Onu per la quale “i direttori dei musei devono essere a termine” e durare “solo per 3 anni” perché rischiano la corruzione. “Ma qui siamo oltre le Colonne d’Ercole, da noi la corruzione non esiste”, ci ripete il solito funzionario ridendo. Eppure qualche problemino, non grave come la corruzione, al Museo di arte moderna di Bologna (Mambo) diretto da Maraniello, è pure emerso. Con i suoi affollati aperitivi è’ uno dei posti più trendy della movida bolognese con il bar dato in concessione dal 2007 alla Doppio Zero srl di Torino. Risultano esserci state almeno più di 4 vertenze di lavoratori del locale nel periodo compreso fra 2007 e il 2010 che hanno accusato l’azienda di irregolarità nella contrattualizzazione, di mancato versamento dei contributi e delle indennità dovuti. Secondo anche la deposizione di un testimone presso l’Ispetto rato del lavoro. I rapporti di lavoro si sono già chiusi con una conciliazione in cui l’azienda pur non riconoscendo alcuna colpa ha accettato di corrispondere ai lavoratori, camerieri, baristi e dj, diverse migliaia di euro. Di certo non sono un fiore all’occhiello di uno dei Musei più prestigiosi d’Europa.
Il presidente del Consiglio di amministrazione dell’Istituzione Bologna Musei, Lorenzo Sassoli de Bianchi, ha dichiarato ai giornali che “spera” che possa rivincere Maraniello. Infatti fino ad ora la nomina del presidente del museo di arte moderna Mambo veniva nominato dal sindaco, sentita l’indicazione del Cda di Mambo. Ma costituita l’istituzione Musei, a tutti gli effetti una struttura del Comune, l’Ente è obbligato ad erogare un bando pubblico per individuarne il direttore. Ma sembra che la vecchia regola valga ancora visto che anche il Corriere di Bologna riporta l’endorcement di Sassoli de Bianchi segnalando come decisiva la procedura di nomina tradizionale: il direttore viene indicato dal Cda e nominato dal sindaco. Versione non smentita. “Tutta la città sostenga l’arte” ha dichiarato Sassoli de Bianchi, vista la carenza di risorse pubbliche. Si ma quale arte?
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