Ambientalismo al cotechino. Emilia: Fuori legge 1 milione di auto


Quasi un milione di veicoli, un quarto degli automezzi dei residenti dell’Emilia Romagna, non potranno più circolare dal primo ottobre prossimo. Divieto che sarà valido tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle 8,30 alle 18,30 e nelle domeniche ecologiche fino ad aprile 2016. Lo chiamano ambientalismo all’amatriciana, ma in Emilia Romagna potrebbe prendere il nome di ambientalismo al cotechino.

di A. Amorosi a pag. 3 di Libero Quotidiano nazionale del 25 settembre 2015

La Regione a guida Pd per antonomasia ha deciso di mettere fuori gioco tutti i veicoli diesel euro 3, i commerciali diesel euro 2, quelli a benzina euro 1 e i ciclomotori euro 0 e tutti i modelli inferiori delle specifiche categorie. Per gli euro 3 diesel è la prima volta in assoluto. Il provvedimento che sta mandando nel panico una parte della popolazione ha i suoi natali a metà del 2014. Vale per ogni città sopra i 50mila abitanti come Bologna, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Carpi, Imola, Ferrara, Ravenna, Faenza, Forlì, Cesena e Rimini. Parliamo di 913mila veicoli immatricolati in Regione di persone residenti, per la precisione, il 25 percento dei 3 milioni 660 mila mezzi complessivi a cui si aggiungono migliaia di pendolari. Il provvedimento dovrà essere ratificato dal Consiglio delle autonomie locali il 28 settembre ma i comuni stanno già predisponendo le ordinanze specifiche città per città e nei prossimi giorni, come ha già fatto Bologna, verranno indicate eccezioni ed esenzioni come gli altri anni.

Ma la massa di gente che lavora fuori dai classici orari di ufficio, si prevede, non potrà comunque circolare. Ora non si comprende quale può essere la soluzione per costoro, visto che i mezzi pubblici non sono reperibili ovunque e in molti casi restano inadeguati. Un danno non da poco. C’è chi si dichiara già disponibile ad un ricorso al Tar per un legittimo diritto al lavoro violato. Non ci sono filtri antiparticolato che tengano da poter applicare o possibilità di convertire i mezzi se non a caro prezzo. Per adesso chi non ha disponibilità economica a comprarne uno nuovo dovrà semplicemente starsene a casa a mani conserte. E non vi è alcuna dimostrazione scientifica che i provvedimenti precedenti presi nella medesima direzione abbiano ridotto l’inquinamento. Tutt’altro. E’ aumentato.

 Tra i pochi che ai primi di settembre ha lanciato l’allarme il consigliere regionale della Lega Nord Daniele Marchetti: «Bloccare gli autoveicoli diesel euro 3 è una follia che si andrà ad aggiungere a tutte le altre iniziative che nella maggior parte dei casi risultano inutili e solo di facciata». Per il capogruppo Alan Fabbri «E’ un danno per le famiglie meno agiate in un momento di crisi». Quando gli chiediamo se prevedono una propria disponibilità economica ad un ricorso al Tar risponde «Stiamo valutando». «Chiederemo un parere ad un legale» dice Lucia Borgonzoni candidata sindaco della Lega per Bologna.

Mauro Malandri di Confcommercio ci spiega che sul tavolo della Regione hanno già fatto arrivare le loro proposte alternative: «Limitare come in passato solo agli euro 2, autonomia per i comuni di decidere in quali zone applicare il provvedimento, deroghe nel periodo festivo natalizio». Ma la speranza che la Regione le accetti appare remota.

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