Quando un sistema ha un rapporto strutturato con una parte della politica, quando controlla tutto nella tua realtà territoriale, quando si vive come nel Truman Show, Mafia Capitale è solo la punta dell’iceberg. Il sistema di un mondo invisibile e anche criminale, quello dei cosiddetti «buoni», dentro e fuori le Coop e il loro potere, tra strategie, brutalità, guerre, raggiri, rapporti con la criminalità organizzata, misteri, uomini chiave, coperture e rapporti con la magistratura. Un mondo che per fare utili sa trasformare ogni dramma in un business. La mancanza di lavoro, di cibo, energia, la gestione degli appalti o dell’immigrazione sono i business dei “buoni”, degli etici, di quelli di sinistra.
Come nelle storie raccontate in Coop Connection e che nessuno conosce. Ci sono Carabinieri che aprono cooperative con sedi nelle caserme, poliziotti vessati e umiliati da una coop, magistrati che indagano se stessi. Finanzieri che dovrebbero indagare i sindaci Pd ma ricevono da questi case in offerta. Se la situazione è questa la gente sa che non serve denunciare. Neanche lo fa più. Mai in 70 anni nei territori dove comandano le coop c’è stata un’inchiesta su di loro che ha portato a qualcosa. Forse perché non c’è separazione dei poteri, come ha raccontando vantandosene l’ex procuratore capo di Bologna. Unipol, Legacoop, Renzi, Poletti, Delrio, Farinetti e company possono stare tranquilli?
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