Draghi fa la guerra alla gente. Distruggerà l’Italia per unificare l’Europa. Predati come è accaduto al Sud


Abbiamo il Winston Churchill italico, si chiama Mario Draghi, che non rappresenta gli interessi degli italiani ma di qualcun altro.
Mentre il Centro Studi di Confindustria e il suo presidente Carlo Bonomi lanciano l’allarme che con la guerra sono esplosi i prezzi di materie prime ed energia, che vuol dire riduzione del 40% della produttività delle imprese e migliaia di persone resteranno senza lavoro, lui che dice? “Ci chiediamo se il prezzo del gas possa essere scambiato con la pace. Cosa preferiamo? La pace o i condizionatori d’aria accesi tutta l’estate?”. Come se gli italiani fossero capricciosi e responsabili della guerra in Ucraina, quando invece lo sono i gruppi dirigenti mondiali, che si stanno ammazzando per la loro avidità di potere.
Guarda il video della Conferenza stampa di ieri.

Siamo noi italiani che ci chiediamo, come ironizza qualcuno in rete, se l’ex presidente della Banca Centrale Europea Draghi abbia avuto un improvviso decadimento cognitivo oppure, come pensa chi scrive, stia lavorando per un altro disegno.
Churchill con l’entrata del Regno Unito nella Seconda guerra mondiale promise “sangue, fatica, lacrime e sudore”, famosa frase copiata da Giuseppe Garibaldi di cui era cultore. Draghi parla oggi come se l’Italia fosse in guerra. Ma l’Italia non deve decidere tra la guerra e la pace. E nessuno ha dato la delega al banchiere Draghi presidente del Consiglio, non eletto neanche dal suo condominio, di portare l’Italia in una guerra.
La frase di Garibaldi/Churchill, che è la versione seria delle parole di Draghi, risuona però come un’eco. Sembra di ritrovarci in una strategia più grande di noi, che ricorda tanto quella che portò Cavour, gli inglesi e i banchieri Rothschild a unificare l’Italia nel 1861.

 

Stiamo parlando di una strategia per unificare con la forza l’Europa. Un colpo basso forzato, tanto voluto da massonerie e banchieri europei così come l’unità d’Italia nacque dalla bancarotta del Piemonte dei Savoia. L’unificazione europea passa dal predare le ricchezze esistenti alla distruzione del nostro tessuto produttivo (la piccola e media impresa), dalla trasformazione della nostra economia privata italiana in un’economia di indebitati alla svendita delle proprietà immobiliari degli italiani alle grandi holding europee.
Nel 1817 uno dei più grandi scrittori francesi di tutti i tempi, Stendhal, scrisse che “in Europa ci sono due capitali: Parigi e Napoli”. Il Sud per le ricchezze, i trasporti all’avanguardia, l’agricoltura, le imprese. Nel 1860 il Regno delle Due Sicilie dei Borbone era uno degli Stati più floridi d’Europa, possedeva una quantità di oro doppia rispetto a quella di tutti gli altri Stati della penisola messi insieme: 60 volte superiore a quello dei Savoia.

 

Eppure il Sud venne fatto passare per un territorio oscuro e arretrato mentre il Piemonte era in bancarotta per un enorme debito pubblico. Cavour a capo del regno dei Savoia mise in scena una guerra di “liberazione” della penisola per unificare l’Italia, i Rothschild finanziarono la spedizione dei Mille e le flotte inglesi presidiarono la “liberazione”, l’unificazione faceva comodo alla Gran Bretagna in funzione anti francese.
Prima si sono “inchiappettati” il Sud che sappiamo come è finito ed ora tutta l’Italia diventata Sud: il Sud dell’Europa. Ci troviamo in uno scenario simile a quello del 1861, oggi però bisogna unificare il continente. Un ennesimo gioco a monopoli tra gruppi di potere che tentano l’ennesimo disegno fallito da anni: ci si unisce, forzatura dopo forzatura, contro un nemico, visto che tra “Paesi amici” non si può fare, per i troppi interessi contrapposti. E quasi tutti i media mainstream, come fa Draghi, lavorano in questa direzione, in una modalità binaria del racconto della realtà: o con Putin o contro Putin, o guerra o ti riscaldi, o così o sei responsabile, l’Europa è unita o muori! Altri ragionamenti non esistono. Ti raccontano che se compri il gas dai russi sei responsabile della guerra, che non sono accettabili distinguo, alimenti gli eccidi, che stai facendo uccidere i bambini, omettendo parti della realtà, anni di guerre in quel territorio, il colpo di stato americano a Kiev nel 2014, stragi di civili, eccetera.

 

La realtà è più complessa del sistema binario di Draghi e dei media. La distanza tra le necessità dei popoli e i gruppi dirigenti europei è diventata abissale. E quello che ha detto Draghi ieri ne è la prova plastica: il leader di nessuno che parla alla moltitudine e detta le regole del gioco. E’ lui che è in conflitto con gli italiani, gli ha dichiarato guerra mettendoli alla canna del gas, gli uni contro gli altri e sempre più di fronte a scelte estreme e inaccettabili. Una cosa gli italiani l’hanno imparata: in Italia non si governa con la democrazia ma con la continua emergenza e con la guerra alla gente.

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