Qualche giorno fa si è duramente arrabbiato Stefano Bonaccini, il mitico presidente Pd (ora ex) della regione Emilia-Romagna, per un post su X (ex Twitter) che rimette al centro il mio scoop sulle sue sopracciglia rifatte (Bonaccini emblema di una sinistra vanitosa). Il testo del profilo Cambiacasacca: “Se Bonaccini avesse riposto nella cura degli argini la stessa attenzione che ha riposto nella cura delle sopracciglia saremmo qui a parlare di figa”.
Bonaccini: “Bullo da tastiera ignorante. Ho preso 390 mila preferenze, perché qui mi hanno visto per 10 anni sempre sul territorio a fianco di chi aveva bisogno. Ero commissario io alla ricostruzione sisma e abbiamo ricostruito tutto. Ora chieda al governo che gestisce alluvione da Roma”.
Come sappiamo tutti una parte della Regione Emilia-Romagna è finita per l’ennesima volta sott’acqua, con danni gravissimi per la popolazione. E ci finirà ancora perché la domanda che si pongono in Regione è diversa: l’ente non riesce a far smettere di piovere nella propria sede centrale a Bologna, come può altrimenti evitare la rottura di argini in contesti ben più complessi e impegnativi?
Ci scrivono: “Ogni volta che piove in maniera importante i sotterranei di tutti i palazzi di Aldo Moro si riducono così”, mandando le foto degli interni.
Stracci e secchi a raccogliere l’acqua che cade dal soffitto. Siamo a viale della Fiera 8, la cosiddetta “terza torre”. “Dove ci sono le sale ristoro per i dipendenti e i vani tecnici delle fotocopiatrici”.
“Problemi strutturali”, ripete chi della Regione ha le risposte giuste a chi fa troppe domande. “Come quelli della mia povera regione, sempre sott’acqua”, reagiscono i malcapitati abituati a chiedere ciò che non devono.
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