
Mi viene un nodo alla gola pensare che non ci sei più, Pierluigi (Monari).
La dolcezza e quella luce che portavi con te, mista a una totale mancanza di malizia, erano la cifra del tuo sguardo sulle cose e anche delle imprese impossibili in cui spesso ti imbarcavi.
Con Pierluigi Monari discutevi e ridevi, ci organizzavi qualcosa o ci litigavi, ma traspariva sempre quel suo spirito gentile. Lui era così, con quel modo di guardare buono che lo sovrastava anche nel buio. La sua faccia sorridente e la voglia di fare che si rabbuiava quando si sentiva raggirato. Energia e voglia di stare insieme, sorridere e sdrammatizzare ma anche farsi colpire da ciò che conta: l’amicizia, il coraggio, l’onestà intellettuale, la spina dorsale, il bene delle persone e della comunità.
Come si era arrabbiato quando Beppe Grillo cambiò posizione sui vaccini. Si sentiva tradito. E allora? Subito un volantinaggio, davanti a un cinema o a un centro commerciale. Pierluigi era così. Discussioni su discussioni e decisioni. Una luce e due anime, una solare e giocosa piena di generosità, l’altra introspettiva e pensierosa perché Pierluigi era un osservatore attento, appesantito dal pensiero di non avere il tempo necessario. E cercare, cercare di capire cosa si muove intorno.
Non è stato sul divano a auto compatirsi o fare il disfattista.
Seriamente coinvolto, non potevi dubitare sulla sua buona fede. Cercava di fare il meglio, senza mai tirarsi indietro, con le proprie debolezze, i propri errori ed eccessi, ma sempre ascoltando quello che dice l’altro. Il suo impegno politico era sincero: non avrebbe mai svenduto gli ideali di cambiamento per un tornaconto personale. Voleva lasciare al figlio e a quelli che sarebbero venuti dopo un mondo dove lavorare non ti espone a un inquinante mortale. E non puoi neanche dirlo, come in quei film incubo dove un veleno invisibile ti uccide e non riesci a provarlo.
Quando l’ho conosciuto, la voglia di cambiare un sistema dal quale si sentiva schiacciato e in pericolo, era ormai la sua misura. Oggi abbiamo scoperto che quel tempo non c’è stato.
Ma per strada, dove accadono le cose, mi hai fatto guardare ad aspetti semplici, anche del mio carattere che non conoscevo. Grazie amico mio. Ora però mi chiedo dove sia l’insegnamento di una sparizione così crudele.
Davvero non lo so.
Forse dobbiamo passare più tempo con le persone che amiamo, ricordarci di dir loro quello che proviamo, che sono speciali e divertirci insieme.
Cercare di stare con gli altri, nonostante noi, nonostante loro, nonostante tutto.
Ciao Pierluigi.
Chi volesse dargli un ultimo saluto, l’appuntamento è per domani 12 Aprile, 9.30 alla Chiesa San Giovanni Battista, Casalecchio di Reno.
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