La Polizia ha arrestato a San Cipriano d’Aversa Sigismondo Di Puorto, 38 anni, ritenuto il numero tre del clan dei Casalesi (gruppo Schiavone). Di Puorto era latitante da nove mesi, secondo gli inquirenti aveva assunto la reggenza del clan capeggiato da Francesco Schiavone detto ‘Sandokan’ dopo l’arresto del figlio del boss Nicola. Di Puorto è stato arrestato mentre in un appartamento in via Tagliamento a San Cipriano d’Aversa.
All’arrivo dei poliziotti ha tentato di fuggire ma è stato bloccato sui tetti. Lo ospitava una famiglia di cinque persone, tutti arrestati con l’accusa di favoreggiamento personale aggravato dall’aver agito allo scopo di agevolare l’organizzazione di tipo camorristico degli Schiavone. Si tratta di Pasquale Pellegrino, di 64 anni, della moglie Carolina D’Alessandro, di 63 e dei figli Antonio, Marco e Francesco rispettivamente di 37, 26 e 20 anni. Nel covo del latitante la polizia ha sequestrato una parrucca, la somma di 700 euro e due dosi di cocaina. Di Puorto era destinatario di due ordinanze di custodia cautelare scaturite dalle indagini condotte dalla Squadra mobile di Modena e dalla Guardia di finanza del Gico di Bologna in merito alle infiltrazioni dei Casalesi in Emilia Romagna e sulle attività estorsive del clan Schiavone nei confronti di imprenditori del nostro territorio che si erano insediati al Nord per cercare di sfuggire alla “piovra”. Era ricercato dal marzo scorso, Di Puorto è accusato anche di lesioni ai danni di un imprenditore che si era trasferito in Emilia Romagna, preso a bastonate dal latitante perché si era rifiutato di versare il “regalo per i carcerati” al Clan dei Casalesi. Il boss è coinvolto in un’inchiesta del marzo scorso che portò all’arresto di 20 persone (sfuggì proprio Di Puorto) accusate di taglieggiare i titolari di night e altri locali nel modenese gestiti spesso da campani. La base del gruppo modenese era in un garage della cittadina di Nonantola.
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