PER CHI VOTARE


Molti mi fermano per strada per chiedermi chi voterò. Mi prende l’imbarazzo. Ho visto una campagna fatta dei soliti discorsi. Un parterre di candidati, quasi tutti con una visione estremamente limitata del mondo, che non parlano mai degli strumenti concreti con cui realizzeranno i loro propositi, che sono oltretutto a cortissimo raggio.

Alle amministrative più che alle politiche ha senso dare la mia preferenza ad una persona che possibilmente conosco e che si è distinta per quello che ha fatto di concreto e per la corrispondenza tra ciò che dice e ciò che fa.

La politica è una disciplina difficile e dura in un contesto complesso, farraginoso e corrotto come la sfera pubblica italiana. Di persone che fanno la differenza per coerenza, determinazione ed onestà se ne trovano poche tra chi solitamente si candida. Ma c’è ne sono. Ed è un discorso valido per tutti, dai movimenti alle strutture organizzate. La politica così come è sentita oggi spesso fa venire fuori il peggio dell’animo umano e bisogna essere molto duri per resisterle. Purtroppo molte delle persone che ho incontrato nella mia breve esperienza di amministratore, movimentista e presidente di un partito sono perlopiù timorose, impreparate, arroganti e agiscono sulla base delle proprie paure e per viltà.

Votate per persone che conoscete bene o cercate di conoscerle il più possibile. Votateli sulla credibilità degli strumenti di cui si vogliono dotare concretamente per cambiare le cose. E’ l’unico consiglio che posso dare perché non ho nessuna presunzione di dire per chi votare. Io non sono un politico ma faccio inchieste giornalistiche.

L’uomo è le sue azioni e i fatti sono il senso finale anche nella nostra società dello spettacolo sempre più priva di direzione e prospettiva.

6commenti
  1. Giusy

    13 maggio 2011 at 17:13

    Condivido e sottoscrivo: molto bello!!

    Rispondi
  2. Andrea Quercioli

    13 maggio 2011 at 21:53

    Mi dispiace non vedere il tuo nome proprio perchè ti conosco, seppure poco e superficialmente. Ad oggi l’ unico riscontro che ho avuto da qualcuno che ho votato è stato con Murolo che, perlomeno, ha avuto la bontà di informarmi puntualmente circa il suo lavoro. Il contatto diretto con chi ti rappresenta sarebbe molto importante ma , purtroppo, penso che quando c’è sia per un discorso meramente clientelare.
    Alla fine, in questa enorme mediocrità che ha preso anche la mia città, cerchi di votare il meno peggio,magari pensando (come me) che se ti sei sentito inchiappettato da Cofferati e Del Bono, voterai Merola per vedere se è vero che non c’è due senza tre…

    Rispondi
  3. Utnapishtim

    14 maggio 2011 at 08:43

    @ Andrea Quercioli

    Errare è umano, perseverare è diabolico.

    Rispondi
  4. Roberto

    14 maggio 2011 at 11:39

    MOVIMENTO 5 STELLE!!!!

    Rispondi
  5. Cristina

    14 maggio 2011 at 13:04

    Una concezione moderna di democrazia mette l’accento oltre che sulla sovranità popolare anche e sopratutto sul controllo da esercitare sulla classe governante. La libertà individuale è una condizione assolutamente necessaria allo sviluppo , alla espressione della personalità umana ed è indissolubilmente connessa con la vita e lo sviluppo degli ordinamenti democratici.
    Il mio attaccamento alle istituzioni democratiche non discende da una concezione ottimistica , ma da una concezione estremamente pessimistica dell’umanità , dalla consapevolezza che il potere corrompe anche i migliori ; dalla paura dell’arbitrio dei governanti e dalla potenza maciullatrice dello Stato moderno, dalla tragica esperienza del fascismo sotto la dittatura dell’Uomo della Provvidenza che aveva sempre ragione e dallo scempio istituzionale ed economico nell’epoca del berluschinismo.
    Per salvare la libertà individuale e la democrazia occorre cercare nuovi limiti , nuovi vincoli , nuovi contrappesi che impediscano ai governanti di abusare del loro potere : i vecchi non soddisfano più perchè costano troppo e trasformano la democrazia in plutocrazia .
    Anche nei paesi più democratici in cui la politica è asservita alla forza del denaro e della corruzione , la possibilità di denunciare pubblicamente gli abusi nelle aule parlamentari e sulla stampa e massimamente L’INDIPENDENZA DELLA MAGISTRATURA , limitano l’arbitrio della classe governante, garantendo alle libertà individuali una sfera di azione più ampia di quella concepibile in qualsiasi regime totalitario .
    Ma la democrazia per non venire soffocata deve potersi evolvere.
    I partiti politici sono organi del regime democratico ereditato dalle generazioni che in buona fede credevano che vox popoli vox dei e ritenevano che attraverso i partiti fosse possibile a tutti i cittadini contribuire con egual peso alla formazione della volontà dello Stato.
    I partiti non sarebbero assolutamente necessari in una Costituzione che poggiasse sulle tragiche esperienze del passato e che ponesse l’accento sulla concezione pessimistica della democrazia che si concentra innanzitutto sulla necessità di un’efficiente controllo sull’opera dei governanti piuttosto che sulla sovranità popolare.
    Riporto un colloquio tra me e Cristoforo in un articolo dedicato a Merola: Cristina “Una breve osservazione su Merola: il fatto di non sapere che in che serie sta la squadra di calcio bolognese a me non sembra affatto un demerito. In un paese che, dopo aver appreso dai processi a Moggi (calciopoli)come funziona il sistema sportivo e il calcio in particolare, continua imperterrito a voler essere fatto fesso dagli speculatori dello sport;in un paese di rimecilliti tifosi che si sono bevuti il cervello al videopoker e negli stadi, il fatto che un cittadino ignori in che serie sta la squadra della sua città a me sembra più un merito e una garanzia di serietà che un demerito.
    Quanto a non ricordare la data esatta in cui Bologna fu “liberata “, non mi sembra poi tanto grave , tenuto conto degli esiti che tale “liberazione “ha avuto fino ai nostri giorni.
    Se vanno mosse critiche a Merola sarebbe meglio trovare un livello di critica all’altezza dei veri problemi di Bologna , come la corruzione nella Pubblica Amministrazione e la putrefazione corporativa degli ordini professionali, solo per fare un esempio…
    2.
    Cristoforo
    maggio 11th, 2011 alle 08:27
    Replica | Cita | #4
    Cristina hai ragione . Non è fondamentale conoscere il numero degli scudetti nè dove militi la squadra di calcio della città. E neppure il giorno della Liberazione di Bologna e altro ancora . In fondo , è richiesto il minimo sindacale per porsi alla guida di una città.
    Pero’ ho colto nelle parole di Amorosi, quando riporta le allusioni del candidato Merola, un segnale vagamente sinistro. Quella sorta di “un bel di’ vedremo” non era proprio la Madama Butterfly a proferirlo ma un politico che evidentemente preannuncia una iniziativa di legge .
    Certo,ognuno ha diritto di adire le vie legali . Ognuno ha il diritto di esprimere il proprio dissenso , di manifestare la propria indignazione e di farlo nelle forme previste dalla legge. C’è un aria di epurazione , di soffocamento delle libertà che richiama altre epoche . Indicare il nemico che dissente , colpirlo ovunque , sotterraneamente. Imbavagliarlo , utilizzare la Stampa a proprio piacimento per colpire chi ha capito e denunciato . E magari avvalersi di qualche buon amico delle Istituzioni con cui magari si è professori a contratto nello stesso ateneo .
    E allora spegnamole le voci di dissenso , copriamo verità , scriviamoci i fondi di stampa e gli editoriali. Chiamiamo latrine le voci libere e intanto prendiamo lezioni dal modello cubano , spegnamo internet , strutturiamo recinti e centri di rieducazione mentale e ideologica.
    E poi cantiamo la libertà . La propria .
    3.
    cristina
    maggio 13th, 2011 alle 13:25
    Replica | Cita | #5
    Se la realtà che ci attende fosse quella descritta da Cristoforo, questo sarebbe solo un motivo in più per muovere critiche costruttive e all’altezza dei gravi problemi che la nostra democrazia sta affrontando . Il gossip idiosincratico invece non è utile al nostro paese e alla nostra città. Per qualcuno può essere disdicevole che un canditato sindaco ignori la serie im cui gioca la squadra di calcio bolognese; per qualcun altro no : si tratta di gusti e di opinioni personali. Un sindaco deve essere scelto o scartato sulla base di ben altri requisiti, quelli che costituiscono l’interesse materiale dei cittadini e gli interessi diffusi in senso lato, cioè : 1) L’onestà personale e l’integrità intellettuale. 2) La lotta alla corruzione della P.A. 3) La lotta a quel cancro economico-politico che è costituita dal conflitto di interesse.3) La capacità di ascolto dei problemi della città 4) La disponibilità e capacità di prendere decisioni nell’interesse generale e delle categorie meno “protette “,contro gli interessi faziosi e rapaci, detti eufemisticamente “lobbisti” ( le bande in lotta fra loro), specialmente se sorretti da interessi di potere economico-finanziario arrogante o di natura mafiosa. 5)L’attitudine intellettuale e pratica ad intendere il proprio ruolo istituzionale come un onere e un servizio pubblico , e non come un’occasione predatoria per fare gli interessi propri e degli amici degli amici. Solo questo intendevo dire “.
    A voi tutti che siete in grado di usare le vostre capacità intellettuali e non siete stati rovinati dalla pigrizia mentale e mancanza dell’uso indipendente della ragione ,il compito di trarre le conclusioni.

    Rispondi
  6. Cristoforo

    14 maggio 2011 at 13:47

    Cristina mi trovi sempre d’accordo con te .

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *