Roberto Diolaiti all’Ambiente, Cleto Carlini alla Mobilita’ Urbana, Felice Antonio Monaco alla Sicurezza e logistica aziendale. Finisce tutto come avevamo previsto su Affaritaliani. Tutti i nomi della nostra inchiesta sulle selezioni del Comune di Bologna sono stati centrati: 16 u 16. E’ normale che due di questi dirigenti fossero così convinti di essere rinconfermati da lasciare o un messaggio in segreteria del ritorno a dopo la selezione o da comparire su un manifesto del Comune di Bologna prima di essere assunti?
Tutto tace escluso alcune rare eccezioni. Il silenzio si sa è d’oro. Perchè da queste parti la tendenza è ad avere paura. E sapere che se ti esponi oltre le righe il “sistema emiliano” si vendicherà, prima o poi.
Ma intanto anche il settimanale Panorama ci porta in molte case italiane. Eccovi il pezzo di Antonio Rossitto “Come ti smaschero il concorso ad personam” da vedere sulla home o da scaricare qui panorama0001.
Ci hanno segnato anche questo articolo apparso oggi sulla stampa locale L’Informazione di Bologna 24 nov pag08_BO2411
Cristoforo
“Ancora una volta voglio scandagliare scrupolosamente le possibilità che ancora, forse restano alla giustizia” Leonardo Sciascia
Cristoforo
C’era un paese che si reggeva sull’illecito. Un paese “ in cui tutte le forme di illecito, da quelle più sornione a quelle più feroci, si saldavano in un sistema che aveva una sua stabilità e compattezza e coerenza e nel quale moltissime persone potevano trovare il loro vantaggio pratico senza perdere il vantaggio morale di sentirsi con la coscienza a posto. Avrebbero potuto dunque sentirsi unanimemente felici, gli abitanti di quel paese, non fosse stato per una pur sempre numerosa categoria di cittadini cui non si sapeva quale ruolo attribuire: gli onesti. Erano costoro onesti non per qualche speciale ragione; erano onesti per abitudine mentale, condizionamento caratteriale, tic nervoso. In quel paese di gente che si sentiva sempre con la cocienza a posto, gli onesti erano i soli a farsi degli scrupoli, a chiedersi ogni momento che cosa avrebbero dovuto fare”.
Italo CALVINO .
Cristoforo
Lei ha detto varie volte che la questione morale oggi è al centro della questione italiana. Perché?
La questione morale non si esaurisce nel fatto che, essendoci dei ladri, dei corrotti, dei concussori in alte sfere della politica e dell’amministrazione, bisogna scovarli, bisogna denunciarli e bisogna metterli in galera. La questione morale, nell’Italia d’oggi, fa tutt’uno con l’occupazione dello stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti, fa tutt’uno con la guerra per bande, fa tutt’uno con la concezione della politica e con i metodi di governo di costoro, che vanno semmplicemente abbandonati e superati. Ecco perché dico che la questione morale è il centro del problema italiano. Ecco perché gli altri partiti possono provare d’essere forze di serio rinnovamento soltanto se aggrediscono in pieno la questione morale andando alle sue cause politiche. […]
Quel che deve interessare veramente è la sorte del paese. Se si continua in questo modo, in Italia la democrazia rischia di restringersi, non di allargarsi e svilupparsi; rischia di soffocare in una palude.
Enrico BERLINGUER 1981 – La questione morale