Sull’onda dello scandalo svelato da Affari, ecco un doppio colpo di scena al comune di Bologna. L’assessore delegato a parlare per il Sindaco Merola ha ammesso che Lombardelli, nominato capo di gabinetto, non ha la laurea e ha solo un’abilitazione come ottico. Merola sta cercando di convincere i consiglieri dell’opposizione a non fare una denuncia presso la Corte dei Conti e a trovare una soluzione per salvarsi la faccia. Come per esempio aprire una indagine interna.
Doppio colpo di scena: il Sindaco di Bologna Virginio Merola sceglie un funzionario di partito abilitato ottico come Capo di Gabinetto. Per vederci chiaro!? 68700 euro è quanto costa e non fa ridere i bolognesi ma la battuta in punta di lingua è inevitabile vista l’inopportunità della vicenda.
E’ quello che hanno ammesso oggi, per la prima volta, in consiglio comunale gli assessori della Giunta. Forse perché in Italia a volte si trovano figure improprie nelle posizioni di rilievo più impensabili. Dopo l’odontotecnico di Zagarolo (Stefano Ricucci) e l’igienista dentale del Premier (Nicole Minetti) ecco l’ottico di Bologna.
Ma pensate la mente strategica del Sindaco Merola cosa ha saputo inventare per “vederci chiaro” nelle faccende comunali. Il massimo esperto della vista: l’optometrista. Ma la cosa è ben più grave perché tocca direttamente i cittadini bolognesi che pagano lo stipendio del loro Capo di Gabinetto pensando che minimo abbia una laurea ed esperienza (come quelli chel’hanno preceduto) e invece scoprono che è un negoziante abilitato ottico, in più inserito nella categoria D per la quale la laurea è obbligatoria.
Alla decisione delle consigliere Federica Salsi del “Movimento 5 stelle” e Lucia Borgonzoni della Lega Nord, di rivolgersi alla Corte dei Conti, il Sindaco Merola ha risposto: “Non vedo la capacità di tenere unita la città come speravo”. E dove ha risposto? A una iniziativa tenutasi ieri sera, insieme all’europarlamentare Pd Salvatore Caronna, padrino politico del Capo di Gabinetto Marco Lombardelli, sua quota di partito nella spartizione PD della città.
Oggi il panico nelle segrete stanza del Comune. Alla fine del consiglio il Sindaco, certo che le Corti dei Conti condannino a danno erariale la sua pratica,cercava di chiamare a un colloquio privato i consiglieri per farli desistere in ogni modo dall’iniziativa. Ed ecco il secondo colpo di scena: il Sindaco Virginio Merola prepara le manovre per far dimettere il suo Capo di Gabinetto Lombardelli e trovare un capro espiatorio.
Il tutto verrebbe fatto attraverso una commissione comunale interna che “approfondisca il caso”, “scopra l’arcano” e dica alla fine che c’è stato un errore formale. Un mese fa abbiamo trattato il caso dei “concorsi pilotati” del Comune di Bologna di cui già si sapevano i vincitori. Il confronto tra lo scarno curriculum del Capo di Gabinetto e quello di due professionisti scartati dai “concorsi pilotati” del Comune di Bologna rafforza l’idea: a Bologna come nel resto d’Italia ciò che serve per trovare lavoro, non è la preparazione e l’esperienza ma “un santo in paradiso”. Uno dei due candidati scartati lavora in Germania ed è un esempio di “fuga dei cervelli”. A voi il confronto.
Claudio
Ma nel Comune di Bologna non c’è nessun dipendente che possa assumere un incarico di Responsabile del Gabinetto del Sindaco, sono così tutti inaffidabili???????????????
dott. Marco Pasetto
Forse non è chiaro un concetto: con la riforma Bassanini, chi ha il potere di firma (e la responsabilità) è il dirigente, e non più il politico.
Così è necessario avere il dirigente “in pugno” perchè il politico possa decidere, ma senza responsabilità.
Ed il dirigente, a fronte del rischio (per la verità assai remoto, visto che i controlli sugli atti sono stati di fatto eliminati, anch’essi con la Bassanini) che si assume, riceve un lauto stipendio che gli permette, tra le altre cose, di stipulare una ricca polizza assicurativa contro il pericolo di vedersi chiamato a rispondere per danno erariale (il rischio penale non tocca le stanze del potere).
IN TALI OPERAZIONI, ALMENO DA NOI NEL VENETO, LA LEGA E’ MAESTRA.
W l’italia (in questo caso scritto in minuscolo)
Luca_bo
Repubblica: “Il Comune di Bologna invece, malgrado la normativa sia cambiata da dieci anni, ha sempre rinnovato di anno in anno, i permessi ottenuti da chi è disabile temporaneamente. E’ quanto ha scoperto la Procura di Bologna che da mesi indaga sull’argomento”.
«I pareri, entrambi favorevoli, in ordine alla regolarità tecnica e contabile [del contratto a Marco Lombardelli] sono stati espressi dal capo Dipartimento Organizzazione e dal direttore del settore Finanze», spiega Lepore.
Informazione: “[…] chiedendo anche il parere superpartes a legali esterni al Comune, visto che gli avvocati di Palazzo d’Accursio [6 dirigenti] hanno convalidato la procedura”.
Ma non avevamo i dirigenti migliori del mondo?
Valerio Giuliano
Il problema sta nel fatto che a Bologna i soliti noti politici, in particolare i post comunisti riciclatisi democratici, della democrazia non rispettano i fondamenti di libertà e giustizia.
Questo mancato rispetto deriva dalla loro genetica propensione al totalitarismo che mal si adatta al processo di democratizzazione avviato nel nostro Paese dopo le elezioni dell’aprile del 1948.
A Bologna e nell’hinterland poi, i sindaci, con rarissime eccezioni, sono sempre stati abituati a potersi ritenenre come dei piccoli ras al di sopra delle leggi, grazie anche alla alquanto inspiegabile inerzia della locale magistratura.
A Milano e provincia invece i p.m. sembrano essere più attenti sulle malefatte degli amministratori di qualsiasi appartenenza politica. Forse stà proprio in questa “disattenzione” della magistratura bolognese l’incentivo a violare la norma, sta di fatto che gli amministratori pubblici locali, con le loro dispotiche condotte danno sempre l’impressione di ritenersi al di sopra di tutto e tutti, salvo poi ricorrere a qualsiasi mezzo quando gli scandali che derivano dai loro illeciti, diventano ingestibili in quanto di pubblico dominio(Flavio e Cinzia, i concorsi ad hoc per dirigenti al comune di Bologna e tanto altro).
Anche in questo caso il “tradizionale” abuso si ripete. C’è la disponibilità di un impiego ben retribuito, parte la ricerca del fidato amico da piazzare, non importa se privo dei requisiti di legge; il ras fa ciò che vuole incurante delle proteste e il magistrato amico non indaga almeno fino a quando lo scandalo non é più gestibile tra le mura del palazzo.
Quando poi l’inevitabile prende forma sotto sembianze di una segnalazione alla Corte dei conti, l’arroganza lascia il posto a spazi di trattativa il c.d. inciucio.
Semplicemente desolante.
moreno masotti
Sig.r Sindaco , licenzi subito senza Se e senza Ma il Suo Capo di Gabinetto . Grazie
maria cristina
Per Valerio Giuliano . Gli abusi ,e il malaffare che li rende possibili sono ,in questo paese ,bi-partisan anche se i volti e i metodi più odiosi e spudorati si collocano per tradizione al centro-destra. Un’altra forma , non meno perniciosa di malaffare, quasi impossibile da sradicare , è quella di chi critica non al fine di sradicare il malaffare e gli abusi , ma solo per affossare l’avversario e mettere i propri padrini al posto di quelli da cacciare….Il “sospetto “che questa pratica sia la regola in politica e in economia rende “irrespirabile” la politica e la vita degli italiani…
pedropaolo del bar ciccio
— anche in provincia in via zamboni 13 per 30 anni c’è stato un famoso “rag” all’ufficio stampa della presidenza che si faceva chiamare “dott”. e che si faceva strapagare come “dirigente”.
tullio
adesso capisco perchè a bologna la vita è semore più cara:il sindaco spreca i nostri soldi così bene che pagheremo una imposta imu più cara delle altre città,dobbiamo fare in modo che spenda di meno in modo da pagare meno tasse comunali