Giovanni Favia si era proposto una volta eletto in Parlamento di federare gli attivisti delusi del Movimento 5 stelle ma ad anticiparlo è un gruppo di 25 attivisti emiliano romagnoli.
La compagine pubblica una carta di intenti di 13 punti il cui ultimo recita “Il simbolo che identifica il Movimento è patrimonio di tutto il Movimento” quasi a ricordare che a differenza quello di Grillo che è di esclusiva proprietà del comico.
La carta è del tutto simile ai Cinque Stelle delle origini. Tra i nomi si notano quelli di Valentino Tavolazzi, espulso della prima ora da Beppe Grillo, Ivano Mazzacurati, querelato dal “guru” Casaleggio per un’intervista rilasciata a Servizio Pubblico e Serenella Spalla di Ravenna, prima candidata al Parlamento ma successivamente ritirata dopo aver definito l’involuzione del movimento in “Alba dorata all’italiana”, riferendosi alla formazione greca di estrema destra.
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