BOLOGNA – La cattiva notizia è che sei italiani su dieci gettano cibo nella spazzatura almeno una volta alla settimana. La buona è che la percentuale è diminuita rispetto a due anni fa,
per arrivare all’attuale 52 per cento. C’è però un problema: il 48 per cento degli italiani continua a gettare via gli alimenti invece che donarli o riutilizzarli, magari come compost o per nutrire i propri animali domestici. A scegliere quest’ultima via 2 intervistati su 10. Rarissimi invece coloro che scelgono il dono: solo 2 su 100. A dirlo è il primo questionario dello spreco domestico in Italia, realizzato da Last Minute Market assieme al Dipartimento scienze e tecnologie agro-alimentari dell’Università di Bologna e al servizio scientifico dell’Unione Europea, il Joint Research Centre (Jrc). Il questionario, anonimo e compilato da 3087 persone, servirà come base per comprendere meglio le cause dello spreco alimentare, e progettare i possibili rimedi tecnologici, logistici e educativi.
I dati già raccolti dicono che 4 italiani su 10 gettano gli alimenti perché hanno sbagliato a conservare il cibo, e di solito di stratta di carne rossa, cibi snack o pollame. Ad approfondire l’argomento ci penserà il neonato “Waste Watchers”, il primo Osservatorio nazionale sugli Sprechi a breve attivo. “Si tratta – spiega il fondatore, l’agroeconomista Andrea Segrè, con l’esperto di statistica Furio Camillo – di uno strumento scientifico e al tempo stesso un veicolo di approfondimento, informazione e comunicazione sulle cause dello spreco e sulla concreta controproposta di ‘policy’ di comportamento efficaci per prevenire e ridurre lo spreco, questione centrale del nostro tempo, dal cibo all’acqua all’energia, passando per farmaci, abbigliamento e molti altri beni di consumo”.
Nel 2013, per iniziativa di Last Minute Market e di Trieste Next, centinaia di sindaci italiani si attiveranno per la “Carta Spreco Zero”. Con loro i Governatori del Veneto, Luca Zaia e del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, affiancati dalle 64 amministrazioni dell’Associazione Comuni Virtuosi italiani, dal Sindaco di Napoli Gianni De Magistris, dal Sindaco di Torino Piero Fassino e da centinaia di altre municipalità italiane. I primi cittadini si attiveranno autonomamente, nel territorio di propria competenza, per rispettare il decalogo di buone pratiche contro lo spreco che riprende le indicazioni della Risoluzione del Parlamento Europeo “Come evitare lo spreco di alimenti: strategie per migliorare l’efficienza della catena alimentare nell’UE”. Due azioni per tutte: riutilizzare i prodotti rimasti invenduti e scartati lungo la filiera agroalimentare per redistribuirli gratuitamente a categorie di cittadini al di sotto del reddito minimo; e ad istituire programmi e corsi di educazione alimentare, di economia ed ecologia domestica per rendere il consumatore consapevole degli sprechi di cibo, acqua ed energia. La sfida è quella di arrivare entro fine 2013 a mille sindaci aderenti. (giovanni stinco)
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