Cultura/Eventi. Rain Man a teatro


Rain Man al Teatro Duse, via Cartoleria 42 Bologna.

 

La Compagnia della Rancia porta a teatro Rain Man, film vincitore di 4 premi Oscar (miglior attore protagonista, miglior regia, miglior scenografia e miglior fotografia), diretto al cinema da Barry Levinson. La versione teatrale ha debuttato il 19 settembre 2008 all’Apollo Theatre di Londra, con un adattamento curato da Dan Gordon; la versione italiana è diretta da Saverio Marconi, con la regia associata di Gabriela Eleonori.

 

Per questa avventura, Saverio Marconi si è affidato a interpreti di grande calibro, con alle spalle importanti successi teatrali, cinematografici e televisivi. Raymond, ruolo che valse l’Oscar aDustin Hoffman, è interpretato da Luca Lazzareschi, attore con un ampio repertorio drammaturgico che spazia dai classici ai testi contemporanei, diretto da grandi registi come Gabriele Lavia, Marco Tullio Giordana, Cesare Lievi, Werner Schroeter, Vittorio Gassman e Giorgio Albertazzi.

Il ruolo di Charlie, che nel film fu di Tom Cruise, è interpretato da Luca Bastianello, giovane attore di talento già protagonista a teatro e in fiction televisive di successo che unisce una straordinaria somiglianza fisica con Cruise a un’interpretazione dalle diverse sfaccettature, che mostra l’evoluzione del suo personaggio. Valeria Monetti, protagonista di musical come “Sette spose per sette fratelli” e “Robin Hood”, è la protagonista femminile Susan, al cinema Valeria Golino, mentre il personaggio del Dott. Bruener è affidato a un attore di grande esperienza come Beppe Cherici. Insieme a loro, nel cast, anche Gian Paolo Valentini e Irene Valota.

 

Questo progetto teatrale vuol essere, per la Compagnia della Rancia, anche uno strumento di sensibilizzazione e informazione sul tema dell’autismo: “Conoscevo attraverso il film la storia toccante di Raymond, ma solo grazie alla preziosa collaborazione scientifica con l’Associazione Autismo Italia e al lavoro sul personaggio ho potuto scoprire questo universo. – dice Saverio Marconi – Sono rimasto profondamente colpito dalle statistiche che indicano 2 soggetti colpiti da autismo su 1000 e mi auguro che lo spettacolo possa puntare l’attenzione sull’unicità e la complessità nelle relazioni con le persone autistiche, non solo durante l’infanzia e l’adolescenza ma soprattutto in età adulta.”

 

Il personaggio di Raymond è ispirato a Kim Peek (morto nel 2009 a 58 anni), colpito sin dalla nascita dalla cosiddetta «sindrome del saggio», un’alterazione neurologica rarissima che si manifesta solo nel 10% delle persone affette da autismo. Lo sceneggiatore Barry Morrow, che lo incontra a un convegno nel 1984, rimane colpito dalle strabilianti capacità di Kim, tra cui quelle di memorizzare l’opera omnia di Shakespeare o i prefissi telefonici di tutti gli Stati Uniti e decide di dedicargli il film. Gli ultimi anni di Kim Peek, attraverso conferenze e incontri, hanno avuto come unico obiettivo l’appello a “imparare a riconoscere e rispettare le differenze negli altri, trattandoli come vorreste essere trattati voi”.

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