Già da diversi anni l’azienda ha dato ai suoi 14 dipendenti, dove il 70% è formato da donne e l’età media è di 33 (molte le mamme), la possibilità di lavorare con orario continuato, facendo sì che possano concedersi del tempoper dedicarsi alle proprie attività quotidiane: “Questo non incide in alcun modo sulla produzione, poiché fanno tutti le regolari 8 ore al giorno – spiega Valeria Piccari, la titolare – è solo una indice di elasticità che non cambia nulla all’interno dell’azienda ma che rende più felici i dipendenti”. Oltre a questo, Adriaplast ha recentemente concesso un ‘bonus spesa’ per tutto il 2013, spendibile in qualsiasi supermercato della zona, per un totale di 111 euro non tassati e a integrazione della busta paga. “Di fronte alle continue spese che le persone sono costrette ad affrontare, questo aiuto si dimostra decisamente utile. Ovviamente come azienda abbiamo potuto affrontare questo sacrificio perché non siamo stati colpiti dalla crisi; tuttavia si tratta sempre di circa 12.000 euro che paghiamo per i nostri dipendenti, e sono tutte risorse interne”.
Le misure volute da Piccari si inseriscono in un progetto più grande che la titolare porta avanti anche come presidente di Donne Impresa Confartigianato di Rimini, con una rete di progetti che mirano ad ottenere un asilo interno alle aree artigianali con spazi dedicati anche agli anziani, sollevando i lavoratori da impegni familiari. “Umanizziamo l’impresa” è lo slogan alla base delle scelte dell’azienda: “In qualche modo dobbiamo sostituire un welfare che non funziona a dovere – spiega Piccari -. Ma vorrei anche che questo fosse un modello, un format da esportare. È un tipo di approccio che appartiene solitamente a grandi aziende che puntano moltissimo sul benessere dei propri dipendenti, ma è raro nella piccola e media impresa, che è quasi la totalità del tessuto economico italiano”. Tuttavia alcuni sacrifici per l’azienda possono portare ad un aiuto concreto per i dipendenti, stretti intorno alle difficoltà di dover pagare un mutuo, l’Imu, il dentista: “Si tratta di azioni sussidiarie che hanno ripercussioni positive anche sulla produzione. A fronte di un sacrificio c’è un vantaggio, sia per noi che per i nostri dipendenti”. (simonluca renda)
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