Il ministro ai beni culturali Dario Franceschini convola a nozze con la sua compagna di partito Michela Di Biase, a Sutri in provincia di Viterbo, nelle prossime settimane. Risulta dalla pubblicazione di matrimonio del 23 giugno 2014. Lei, nata a Roma il 17 ottobre del 1980, lui, ferrarese doc classe ’58 con già due figlie avute dal precedente matrimonio con Silvia Bombardi. Con la futura sposa hanno in comune sicuramente la passione per la politica. Lei diessina, lui ex Dc, oggi entrambi nel Pd.
Michela Di Biase, laureata in Storia dell’Arte è presidente della commissione Cultura di Roma Capitale. Criticati i fidanzatini in passato per un sms di Franceschini inviato ai suoi amici in occasione della candidatura della fidanzata Michela che diceva «Caro, se voti a Roma posso proporti di dare la preferenza a Michela Di Biase, la mia compagna, che si candida in consiglio comunale? Dario». Alle amministrative la Di Biase prese la bellezza di 4.528 preferenze e l’endorsment del fidanzato fece scoppiare la polemica. L’attuale ministro rispose: «Ho mandato un sms dal mio cellulare privato a poco più di una decina di amici personali per chiedere di votare la mia compagna» e ci tenne a ribadire che Michela era in politica già prima dell’inizio della loro storia: «Fa politica da molto prima di conoscermi in un municipio della periferia romana, a Centocelle, e ha deciso di candidarsi al consiglio comunale».
La carriera politica di Michela Di Biase si è formata nei Ds e il suo primo incarico da eletta risale all’elezione del 2006, quando entrò nel Consiglio del VII Municipio. Nel 2008 venne rieletta conquistando il primo posto trai più votati nella lista municipale del Pd e in quest’occasione si guadagnò il ruolo di capogruppo. E poi è arrivata l’opportunità di fare un grande salto quando dal Munipio è passata in Campidoglio. Subito gli amici ed ex colleghi del vecchio consiglio comunale di Ferrara si sono congratulati con gli sposi. Tra loro il saluto entusiasta dell’ex consigliere Aldo Ferrante che ci tiene ad inviare il suo augurio al ministro prima di tutti gli altri.
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