Claudio Tesauro, al vertice dell’Ong Save the children finanziata con 2,5 milioni dal governo Pd, dal 2016 è a capo di Invitalia l’ente statale che sviluppa le imprese ma «costruisce» i centri di accoglienza immigrati con i soldi degli italiani (raffigurato in foto anche con l’ex presidente dell Repubblica Napolitano, con il presidente Mattarella, l’attrice Sharon Stone e il sindaco di Milano Sala).
di Antonio Amorosi in prima pagina e a pag. 6 de La Verità dell’11 agosto 2017
«Non ho intenzione di nascondermi», ha dichiarato Claudio Tesauro, presidente di Save the children Italia quando ha appreso di un possibile coinvolgimento della sua Ong nell’inchiesta della procura di Trapani, per anomalie nella gestione dei soccorsi ai migranti, «abbiamo avviato le nostre verifiche interne e se ci sono stati degli errori, li correggeremo». Claudio Tesauro non si nasconde così come la sua potente Ong, straconosciuta nel mondo e infarcita di vip che la sostengono in ogni campagna. Le correzioni però andrebbero fatte anche in altri ambiti. Perché Tesauro con una mano recupera i migranti nel Mediterraneo, garantendone i flussi d’arrivo in Italia e con l’altra si occupa, con un ente controllato dallo Stato, degli immobili destinati all’accoglienza degli stessi migranti. E in mezzo la sua Ong riceve anche milioni dallo Stato. Una sorta di succursale delle politiche del governo. Forse anche per questo è stata così celere nel sottoscrivere il famoso codice di condotta per le Ong voluto dal ministro dell’Interno Marco Minniti?
Ma andiamo per gradi.
Chi è Claudio Tesauro? Avvocato e nipote del più noto giurista Giuseppe Tesauro, ex presidente della Corte costituzionale e ora alla presidenza di Banca Carige, oltre ad essere il presidente di Save the children è il potente socio dello studio Bonelli Erede Pappalardo, il più importante studio legale di affari italiano. Tesauro nel 2016 è stato nominato dal ministero dell’Economia, quindi dal governo Pd, presidente di Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa. Invitalia è controllata al 100 per cento dall’Economia e non è nuova a scandali. La nomina di Tesauro arrivava mentre il governo Renzi finanziava la sua Save the Children con circa 2,5 milioni di euro (tra cifre erogate e debiti saldati), rispettivamente 1,9 milioni dal ministero Affari Esteri, allora guidato dall’attuale premier Paolo Gentiloni, 566.306 dal ministero dell’Interno, all’epoca in mano ad Angelino Alfano, e 30000 dai Beni culturali di Dario Franceschini.
E sapete, tra le tante cose, che attività svolge Invitalia? E’ la Stazione appaltante o centrale di committenza del ministero dell’Interno nella «progettazione e realizzazione di interventi di adeguamento strutturale e impiantistico degli immobili da destinare alle finalità dell’accoglienza» dei migranti, scrive il ministero dell’Interno in burocratese. In parole povere realizza ed adatta gli immobili da destinare all’accoglienza, cioè i centri governativi Cara/Cie e quelli di accoglienza straordinaria Cas. Lo scrive Marco Minniti il 13 marzo 2017 presentando alla Camera dei Deputati il Piano nazionale per fronteggiare i flussi. Nel complesso e frastagliato lavoro il governo racconta che nel 2015 ha impegnato circa 37 milioni di euro per gli adeguamenti dei centri in cui interviene Invitalia. Ma il piano straordinario, per i bei risultati ottenuti, costa complessivamente 821 milioni e «produce anche un debito pari a 211.529.585 euro», se ne lagna un po’ il ministro. (L’Italia ha invece stanziato complessivamente per l’accoglienza e l’immigrazione anche per il 2017 4,6 miliardi di euro, ndr)
Può il presidente di Save the children che recupera i migranti in mare ricevere dal governo l’incarico di presidente in società pubblica che fa da Stazione appaltante per i centri di accoglienza degli stessi migranti? E contemporaneamente incassare dallo stesso governo anche 2,5 milioni di euro?
Fanno un po’ tutto, Tesauro e la sua Ong. Sarà pure legale, ma non c’è un conflitto di interessi?
Forse non lo vedono perché Tesauro è anche presidente dell’Associazione Antitrust Italiana (AAI) che si occupa proprio di diffondere la cultura della concorrenza e il contrasto ai conflitti di interessi. Chi meglio di lui è garanzia contro questi tipi di conflitti?
Gli interventi di Invitalia sono imponenti come si capisce anche dalla pubblicazione di due nuovi bandi milionari destinati all’accoglienza: quello per riconvertire e adeguare un edificio del comune di Trinitapoli (Bitonto) in centro per migranti (15 dicembre 2016) e quello per l’affidamento e realizzazione allo stesso scopo di una struttura presso il Porto di Reggio Calabria» (19 maggio 2017), con un importo di gara di 1.382.935 euro.
Nella primavera 2016, Invitalia ha anche pubblicato un bando all’hotspot del Residence degli Aranci di Mineo (importo 1.932.000 euro). L’intervento è maturato nei mesi dell’inchiesta della Procura di Catania sulla malagestione del centro per richiedenti asilo di Mineo, con il rinvio a giudizio di politici, funzionari, amministratori e titolari delle imprese e delle coop che hanno gestito in questi anni il Cara. E l’attività non si ferma perché di recente Invitalia ha rafforzato, per le politiche di gestione dei flussi migratori, la propria collaborazione con il Ministero dell’Interno, firmando una convenzione in cui si decide che metterà il naso nel bando per il servizio di mediazione linguistico-culturale destinato alla Polizia di Stato, servizio da effettuare nelle fasi di soccorso ed identificazione dei migranti sbarcati sul territorio italiano. Infine, è ancora nel maggio scorso un appalto nel porto di Crotone da 2,7 milioni di euro per la realizzazione di una tendostruttura destinata alla prima accoglienza.
Michele
Mi è venuto da vomitare prima ancora di aver terminato il primo paragfafo… ho smesso di leggere.
Non ce l faccio più a sapere di certi potenti e potentati, che sfruttano la buona fede della gente per arricchirsi e arricchire le proprie schiere di politici.
Paola Bevilacqua
Hai ragione da vendere, ma mi viene da fare una domanda:
é vero che c’è un conflitto di interessi è vero che sono sempre gli stessi al potere di certe classi ma chi potrebbe fare queste cose al posto loro? E poi… almeno li fanno organizzati bene i centri per gli immigrati o servono solo per continuare a mangiarsi i soldi nostri?
Non tutti (se non appoggiati) potrebbero metter su un’organizzazione del genere sarebbero osteggiati da chi gli rema contro non lo credete?
Paolo
Gentile Sig.ra Paola,
mi perdoni la brutalità, ma direi che è ora di finirla con tutto questo pressappochismo che ci ha portato fin dove siamo.
Il conflitto d’interessi non è cosa da poco. Cagiona al nostro sistema economico delle emoragie spaventose di denaro che invece di essere speso in modo corretto alimenta anche il malaffare.
Dovrebbe essere ovvio che non si può far parte dell’Antitrust per poi violare le regole che si è deputati a difendere, ma leggo che per molti non è così.
Dovremmo riappropriarci di maggiore senso della legalità.
Tutta questa superficialità è insopportabie soprattutto perchè c’è della povera gente che muore e qualcun’altro che ci specula.
Se per lei questa è una buona organizzazione..!!
La Mafia è organizzata chiuderebbe un occhio anche su quella?
Antonio Amorosi
Cara @Paola il sistema è un business fatto sulla pelle degli italiani e degli immigrati. Questi ultimi essendo in numero così consistente vengono utilizzati come massa di manovra per ridurre i costi del lavoro. In realtà degli immigrati non frega quasi nulla a nessuno. Senza dilungarmi puoi leggere diverse pagine in Coop Connection dove racconto della trasformazione del lavoro e della gestione dei flussi, nei capitoli «Nuovi schiavi invisibili» e «Gli immigrati tanto “cari” alle coop». Racconto le condizioni schiavistiche in cui si è ridotto il lavoro per larghe fasce della popolazione e le condizioni disumane di molti centri di accoglienza. Il fatto grave è che sia lo Stato o parte di esso, a volte addirittura con la regia, a garantire questo scempio. Ci sono cooperativa che l’anno prima faceva un fatturato di 10000 euro e quello successivo 1-2-3 milione di euro di fatturato.
La sfida è regolare il processo migratorio e non manipolarlo gonfiandolo solo perché qualcuno possa alimentare il suo business. Per questo serve che cresca la consapevolezza degli italiani e che capiscano che il potere è nelle loro mani.
Azizzo Ballontero
massa di manovra per….da chi???Nomi e cognomi oppure evitate le solite frasi ad effetto lanciate li per colpire la pancia del lettore e dei gomblottisti che ci sguazzano
Paolo
Gentilissimo Antonio Amorosi,
la ringrazio per il lavoro che sta realizzando e lo faccio a nome di tutti quegli italiani che sono stufi dell’analfabetismo, dell’ignoranza e della superficialità dilagante su cui sguazzano i disonesti.
Grazie
Azizzo Ballontero
e cosa dimostrerebbe questo pseudo articolo?Niente,fa solo allusioni
Roberto Mingardi
Aizzo Ballontero, non sai leggere i nomi che ci sono nell’articolo? Allusioni? Gomblotto? Ma ti droghi? Perché per te è normale che chi è capo di Save the children sia a anche a capo di Invitalia, che costruire i centri di accoglienza per lo Stato? E piglia pure soldi dal governo? Allora o non sai leggere o sei un pirla. Non hai poi letto tutti gli articoli che Amorosi ha pubblicato sulle cooperative con i nomi dei proprietari che fanno le porcate che scrive? Sfoglia il suo sito o il suo libro. Forse sei straniero e non sai leggere l’italiano, visto il nome che hai. Oppure sei solo un pirla. Ma visto che il tuo nome è finto perchè non ti fa riconoscere come tutti con il tuo nome vero invece di dire questa valanga di cazzate in anonimo?
claudiop
C’è sempre qualche idiota che interviene facendo finta di non saper leggere e scrivere….scommetto che è iscritto al pd…altro che “gomplottisti”, puro malaffare mascherato da buonismo ipocrita per abbindolare gli italiani…